Tariffe idriche: deciso l’aumento dell’8%, Federconsumatori protesta

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Otto per cento in più pare proprio un po’ troppo. Pure se spalmato sul triennio 2021-2023. Questo sostiene Federconsumatori di Terni riguardo all’incremento delle tariffe del servizio idrico deliberato dall’Auri, l’autorità umbra rifiuti e idrico,

“Avevamo già espresso la nostra forte contrarietà nella riunione convocata dall’Auri a inizio novembre, quando venne presentato il piano tariffario del triennio. Ma nel determinare le tariffe – sottolineano da Federconsumatori Terni – non si è tenuto conto della fase drammatica che cittadinanza sta attraversando, cosa che un struttura pubblica avrebbe dovuto tenere in considerazione”.
“In realtà Sii (Servizio idrico integrato) non è più una struttura pubblica da molto tempo ed oggi lo è ancor di meno con la cessione del 15% delle quote detenute da ASM ad ACEA – continuano dall’associazione consumatori – Ciò ha determinato uno spostamento degli obiettivi del gestore verso una maggiore remunerazione del capitale dei soci privati, anziché verso una calmierizzazione delle tariffe”. 

“Nonostante un referendum che ha sancito l’acqua bene comune, nonostante le dichiarazioni di facciata dei governi locali e regionali, l’acqua rappresenta sempre di più un fattore di arricchimento per le imprese ed un costo per i cittadini. Ad oggi nella SII il privato ha raggiunto il 40%, Asm ha il 3% ed Aman 6%, basterà quindi ben poco per raggiungere il 49% e con le regole dei patti parasociali attualmente esistenti, che dà l’ultima parola ai privati, addio acqua bene comune e la privatizzazione totale sarà compiuta”.