Tariffa Rifiuti, a Terni cancellate le agevolazioni per le fasce più deboli

asm avigliano TARI
asm avigliano TARI

Vogliamo limitaci e usare la parola confusione? È un po’ troppo poco però, per definire quello che sta accadendo a Terni col pagamento della Tari, che poi sarebbe la vecchia “tassa per la monnezza” definizione non precisa per la burocrazia, ma efficace per capirsi nei discorsi e, molto spesso, nelle lamentele da parte dei semplici cittadini. Adesso si chiama Tariffa Rifiuti: per far prima Tari.

Ma mica è questa la confusione! Magari! La confusione è quella innescata dai soliti uffici “dalla bolletta facile” che stanno inviando ai ternani le “cartelle” dei conguagli per l’anno 2020. Qual è il guaio? E’ che “Per le fasce più deboli si sta materializzando la revoca delle agevolazioni che impone il pagamento per intero della scorsa annualità – spiegano in una nota congiunta i gruppi consigliari di Pd, Senso Civico, Movimento Cinque Stelle e Terni Immagina   A ciò si aggiungerà tra qualche giorno l’invio dell’acconto Tari 2021, che  sarà quest’anno inviato da Asm, la quale ha l’esigenza di anticipare i tempi rispetto al consueto delle scorse annualità – aggiungono i gruppi di minoranza di Palazzo Spada –  Tutto ciò in un periodo economico drammatico per la città. Oltre questo vanno considerati i primissimi problemi relativi all’applicazione della tariffa puntuale in salsa ternana che sta producendo soprattutto nei condomini il  caos che temevamo, tanto per non abbandonare le abitudini della giunta Latini”. Si tratta di un’azione che va a colpire le persone più deboli  – proseguono i consiglieri di opposizione – e contraddice in maniera clamorosa quel modello di comunità sociale e solidale che pure in campagna elettorale questa destra sempre più confusa aveva sbandierato. In una Terni ad alto indice di vecchiaia colpire le famiglie con figli è un atto miope, egoistico, privo di ogni visione futura”. 

E mica finisce qui. Perché l’esazione, affidata di recente all’Asm, l’applicazione della tariffa puntuale senza un piano orgasnico e la scelta “di smantellare  ogni salvaguardia tariffaria per il bisogno di fare cassa”, comporta – dicono le opposizioni – aumenti frutto della scelta di accelerare le privatizzazioni delle partecipate senza alcun criterio se non quello di racimolare  liquidità nell’immediato”.  

Orlando Masselli, assessore comunale al bilancio, partecipate e ormai anche alle “pezze” da mettere a situazioni del genere prova a svolgere il suo compito: “Stiamo verificando con il gestore un intervento e una comunicazione ai cittadini che hanno ricevuto in questi giorni gli avvisi relativi ai conguagli Tari 2020 per evitare che le categorie precedentemente esenti, ovvero le fasce più deboli debbano pagare per intero la Tari della scorsa annualità a causa di modifiche normative che hanno portato alla revoca delle agevolazioni prima concesse”. “Queste richieste di conguaglio – spiega Masselli – derivano appunto dall’introduzione di una nuova normativa del 2020, ma i nostri uffici stanno lavorando per individuare le risorse di bilancio che possano andare a coprire il valore delle agevolazioni concesse in precedenza alle categorie di cittadini interessati, così da arrivare ad una sospensione dei conguagli che sono stati richiesti”.

Ancora una volta dura lex sed lex, ma il Comune cercherà appunto di metterci una pezza cercando fondi nelle pieghe del proprio bilancio. I consiglieri di minoranza, più che di pezza calda parlano di frittata: “Non bastano le mezze promesse di ripensamento dell’assessore per rimettere insieme i gusci delle uova – dicono – La frittata Tari , purtroppo per tutti noi cittadini ternani, ogni giorno si arricchisce di nuovi capitoli che generano confusione e caos, disorientando tutti i contribuenti e l’ azienda, l’Asm, che gestisce servizio e tariffa”. L’unica certezza del momento, secondo loro, è che “Grazie all’amministrazione Latini i Ternani dovranno pagare di più, in particolare dovranno pagare di più le famiglie numerose, quelle con redditi bassi, le persone con disabilità. Si tratta di una decisione vergognosa, si tratta di una precisa  e voluta scelta dell’amministrazione Latini che ha deciso di non applicare i bonus sociali – previsti dalla normativa nazionale – e che a Terni erano stati sempre recepiti”

La “Frittata Tari” e il problema cassonetti e rifiuti in libertà

I gruppi di opposizione al Comune di Terni, nell’affrontare le questioni della “Frittata Tari” segnalno anche un altro problema: nelle periferie i cassonetti “sono sempre più di dominio pubblico e la città è piena di rifiuti in libertà. In tutto questo Asm si sta facendo carico della riscossione delle utenze danneggiando ancora di più i già precari equilibri finanziari della partecipata del comune di Terni che dovrà vedersela con una percentuale di morosità che negli anni scorsi è stata sempre rilevante”. Finora l’unica azione da parte di Asm è stata quella di affiggere avvisi con cui si minacciano multe a carico dei condomini, senza tener conto che molto spesso a lasciare sacchetti di immondizia vicino a cassonetti spesso chiusi a chiavce non sono certo i condòmini.