Statale Flaminia: “Basta coi rattoppi, serve una strada nuova” dice l’M5S

La richiesta di un potenziamento dei collegamenti tra Terni e Spoleto e specialmente della statale Flaminia, è vecchia di decenni ormai. Dalla parte di Terni l’insufficienza di infrastrutture, in generale, è segnalata con sempre maggiore urgenza. Richieste, proposte: tutto è finito nel cassetto soprattutto dopo la scelta di privilegiare come intervento prioritario il “quadrilatero”, vale a dire il collegamento del nord dell’Umbria con le Marche.

Perfino un progetto bello e pronto elaborato dalla Camera di Commercio di Terni e messo a disposizione gratuitamente è stato totalmente ignorato. Un progetto che era in pratica già “cantierabile”.

Oggi c’è la prova provata che il tratto della Flaminia tra Terni e Spoleto va “rivisto”. La chiusura del viadotto che sovrasta l’abitato di Strettura perché bisognoso di interventi che lo pongano in sicurezza porta alla ribalta, ancora una volta la questione e stavolta in modo stringente.

In tal seno va una presa di posizione decisa, per ora solitaria, del Movimento 5 Stelle che vede impegnati congiuntamente i gruppi consiliari del Comune di Terni e quello della regione Umbria: “Noi diciamo basta ai rattoppi! Serve un nuovo tracciato rispetto all’attuale, doppia carreggiata con valico ancora più in basso” dicono i Cinquestelle in un documento firmato a nome dei due gruppi consiliari, da Thomas De Luca neo eletto in Regione.  “Da tempo si parla di migliorare la sicurezza della SS3 Flaminia anche con la famigerata ipotesi di un’aggiunta della corsia in salita per i mezzi pesanti – si legge nella nota diffusa dal Movimento – Perché si decise di raddoppiare la Spoleto-Foligno lasciando un tracciato molto complesso e oramai logoro tra il capoluogo ternano e Spoleto? La Terni-Spoleto, nota per la sua pericolosità e il non invidiabile tasso di incidentalità può essere considerato un collo di bottiglia di rango nazionale con il risultato di tenere scientemente isolata una zona dell’Umbria a cui viene precluso un importante bacino di utenza”.
I Cinquestelle richiamano alla memoria che “La stessa Camera di commercio di Terni nel 2013 condusse tramite Uniontrasporti  un approfondimento in cui allegò un’analisi complessiva delle infrastrutture necessarie per “rompere” l’isolamento del Ternano e ne calcolò i relativi benefici. La conclusione fu che nuovi ed efficienti collegamenti avrebbero modificato le relazioni socio-economiche della bassa Umbria soprattutto nel settore turistico, degli scambi culturali, e nel settore immobiliare- aggiungono – Secondo lo studio sviluppato da Uniontrasporti per la Camera di commercio di Terni, il potenziamento infrastrutturale potrebbe provocare un impatto sull’incremento del PIL pari a 224 milioni”.

“Questo sarebbe quanto ci è costata in termini di mancato guadagno anni di politica di inutili rappresentanze in seno alla Regione Umbria sia di destra che di sinistra”, è il commento dell’M5S il quale chiede che ”venga invertita decisamente la rotta, si lavori all’unisono per la prosperità di tutto il territorio, non più a senso unico”.