Sibillini, fine settimana dedicato alla dolcezza col “Festival dei mieli novelli”

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Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ospiterà nel prossimo fine settimana, a Pievebovigliana di Valfornace il 1° festival nazionale dei Mieli Novelli, una kermesse interamente dedicata ad uno dei prodotti più naturali che possano esistere, il miele appunto, realizzata in collaborazione con Regione Marche, Comune di Valfornace e l’associazione nazionale Le città del miele.

Pensare che, per avere mezzo chilo di miele, le api incontrano circa 2 milioni di fiori percorrendo 70 mila chilometri… che l’Italia, unico Paese al mondo, vanta oltre 60 diverse tipologie di mieli… che il miele di melata di quercia è tra le esclusività marchigiane così come il millefiori dei monti Sibillini… Tutte queste notizie, insieme ad una serie di iniziative diverse, dalle passeggiate alla scoperta delle fioriture del parco alle degustazioni guidate di mieli provenienti da tutt’Italia, dalla narrazione di fiabe per bambini con protagoniste le api alla mostra fotografica sulla vita delle api e così via per un programma ricchissimo di eventi (http://www.mielinovelli.it), saranno raccontate direttamente dai produttori e dai numerosi esperti chiamati ad illustrare, in specifici contesti, lo stato di salute dell’apicoltura italiana.

In particolare, uno degli appuntamenti di maggior interesse sarà proprio quello di domenica mattina, 7 luglio, quando il professor Fabio Taffetani dell’Università Politecnica delle Marche, insieme a Tiziano Gardi dell’Università di Perugia, Luigi Russo Direttore della Riserva Naturale Monti Navegna e Rinaldo Amorosi Presidente Apicoltori Alto Lazio dialogheranno con il pubblico sull’importanza della biodiversità ambientale per l’apicoltura.

“Di solito siamo abituati a parlare di animali più grandi, lupi, cinghiali, camosci, rapaci, e quando ci confrontiamo con il piccolo ci limitiamo spesso a ricordare soltanto il Chirocefalo del Marchesoni, il minuscolo crostaceo che vive nel lago di Pilato” sottolinea Alessandro Gentilucci, presidente pro tempore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. “Invece c’è molto altro. C’è un mondo, quello degli insetti appunto, che costituisce uno degli anelli fondamentali della catena biologica di qualsiasi realtà naturale”.

“E l’ape, in questo senso, rappresenta un indicatore privilegiato sullo stato della qualità di questa catena – aggiunge Gentilucci – Perché è l’animale che svolge un ruolo necessario per l’impollinazione dei numerosi fiori, perché è estremamente sensibile ai cambiamenti climatici e alle alterazioni degli ecosistemi dovute, ad esempio, all’utilizzo di insetticidi e diserbanti chimici o all’inserimento di specie non autoctone. Dall’altro verso, all’ape è legata la produzione di miele che rappresenta uno dei punti di forza dell’economia agricola dei Sibillini, insieme a tantissimi altri prodotti della terra. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è chiamato dunque a questo duplice ruolo, di tutela e valorizzazione del territorio, e così continuerà a fare, dal più grande albero al più piccolo insetto, anche sposando e sostenendo iniziative come questa di Valfornace”.