Se il partito s’ammoscia serve un “facilitatore politico”

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La sede è di quelle che farebbero invidia al segretario Pd Zingaretti, dimensioni a parte. Un unico ambiente, nel quale si entra senza fare scale ché il pavimento e sullo stesso piano della strada, all’incrocio tra due vie di un quartiere come Sant’Agnese, quello delle “radici” della città di oggi, nata dopo le acciaierie. Al piano stradale e con tanti archi: vetro, vetro e vetro.

E’ una sede aperta anche in senso fisico quella scelta dall’Associazione “Cittadini Liberi” che si è presentata alla città intendendo con questo i cittadini che a Terni vivono, operano o vi lavorano. “Associazione politico-culturale” , spiega Marco Sciarrini uno dei fondatori, insieme a Stefano Bufi e ad altri. Hanno un percorso politico-partitico in Comune, Sciarrini e Bufi: repubblicani da giovani e cresciuti nell’ammirazione per Ugo La Malfa; poi – dopo il terremoto degli inizi degli anni Novanta del secolo corso e la fine della prima Repubblica – hanno scelto la militanza nella sinistra democratica, “che non buttiamo alle ortiche-spiegano – perché questa associazione vuol essere un facilitatore politico”.

Significa che vuol essere un’occasione per parlare di politica e fare politica. In stretta sostanza: i partiti stanno mostrando di non riuscire a sollevare il dibattito, a farsi venire e discutere idee, a sollecitare la partecipazione, a non lasciare inutilizzate ed inespresse tante energie. Alla fine, per parlare in termini più che pragmatici, per riavvicinare alla politica coloro che non trovano più motivazioni né interesse per essa.

I partiti, si sa, sono come sclerotizzati in meccanismi dettati più dalla gestione del potere – poco o tanto che sia – e mostrano di avere perso la loro forza propulsiva, perché nel loro ambito non si discute a fondo di problemi, di situazioni, di europeismo e sovranismo – tanto per fare un esempio – o di ambiente e problema dello smaltimento dei rifiuti o contenimento delle emissioni inquinanti. E non si parla mai, o quasi mai, di ricerca. Né di cultura che al punto in cui siamo quasi corrisponde ormai all’alfabetizzazione civica e politica.

Si investe troppo in gazebo e poco in discussioni. E se non si riesce a farlo nei partiti è logico che ci sia chi si organizza perché sente l’esigenza di impegnarsi, di elaborare, magari di uscire da una riunione o un dibattito avendo capito poco più di prima, ma sempre e comunque di più.

Certo, se all’avvio dell’attività di Cittadini Liberi fossero capitati un sovranista o un populista dell’ultima ora avrebbero bollato il tutto come la solita riunione di “radical chic” o di componenti di quelle élites che tanto aborriscono. Invece si tratta del tentativo di crescere, di mettere in campo idee, conoscenze, esperienze lavorative e di studio acquisite nell’arco di una vita, o magari negli anni dell’entusiasmo di chi si sente cittadino europeo, perché quando è nato già era stato sottoscritto il trattato di Maastricht.

Un altro movimento che va ad infoltire la galassia di tante piccole stelle che non diventano mai Sole? Cittadini Liberi sembra un’altra cosa. Molto diversa. Non pare voler essere l’associazione che, nata a contraltare dei partiti, finisce essa stessa per diventare partito ed assumerne tutte le caratteristiche negative. Cittadini Liberi nasce come “fucina” in cui si confrontano ideali diversi. Invece che contro i partiti nasce a loro sostegno (il facilitatore politico di cui parla Sciarrini) perché in qualche modo si possano compiere passi avanti lungo la strada della democrazia che appare in verità piuttosto sconnessa.

L’associazione Cittadini Liberi è aperta a tutti: possono farne parte persone già iscritte ad un partito, e alle riunioni ed alle iniziative sono chiamati a partecipare soci e non soci. La sede è in via Bezzecca n. 11 a Terni.