Salta l’edizione 2020 del Festival Internazionale del Giornalismo

Arianna Ciccone e Chris Potter

Il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, che era previsto per il primo weekend di aprile, è stato cancellato per via della diffusione del coronavirus in Italia: gli organizzatori hanno spiegato di aver preferito «tutelare la tranquillità e la serenità di chi lavora con noi» e la salute degli ospiti, e di voler «contribuire alla necessaria azione collettiva fatta di responsabilità e comportamenti virtuosi». Sono già state annunciate le date dell’edizione successiva: dal 14 al 18 aprile 2021.

Il Festival Internazionale del Giornalismo esiste dal 2006, è organizzato da Arianna Ciccone e Chris Potter ed è considerato uno dei più importanti al mondo tra quelli dedicati ai giornali e ai media. “Ci abbiamo pensato molto in tutte queste settimane, mentre abbiamo continuato a lavorare per l’edizione del Festival più bella di sempre – dicono gli organizzatori –  Abbiamo valutato e considerato ogni possibile aspetto e informazione, siamo stati in contatto continuo con le istituzioni regionali. Alla fine nel prendere questa decisione ci siamo fatti guidare da un principio che ha ispirato in tutti questi anni il nostro impegno e la nostra dedizione per la manifestazione e che ha animato lo spirito stesso della sua community: il prendersi cura gli uni degli altri. Ecco perché per noi è fondamentale tutelare la tranquillità e la serenità di chi lavora con noi e per noi ed è fondamentale avere come priorità assoluta la salute e la sicurezza degli speaker, dei volontari così come dei cittadini di Perugia”. 

“La decisione complessa, sofferta e sicuramente dolorosa da parte degli organizzatori del Festival internazionale del Giornalismo di annullare l’edizione 2020, non va letta come segno di resa”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei in merito alla decisione comunicata oggi dagli organizzatori del Festival. “I motivi alla base della scelta – aggiunge – tengono conto delle caratteristiche stesse del Festival, delle politiche adottate da molte aziende, coinvolte nell’evento, a livello internazionale, nonché della complessa e lunga organizzazione, anche logistica, che non permetteva di procrastinare a lungo la decisione, rimanendo in attesa dell’evolversi della situazione sanitaria nazionale ed internazionale, e nonostante le attuali condizioni sanitarie regionali non destino preoccupazione. Questo ha spinto gli organizzatori a prendere la non semplice decisione di rinviare il Festival al 2021”.

   “Conosciamo ed apprezziamo il valore culturale della manifestazione – prosegue la presidente -, la sua capacità di veicolare a livello mondiale l’immagine di Perugia e della regione tutta, insieme all’innegabile ritorno per le attività commerciali e ricettive del capoluogo. Il suo annullamento – dice ancora – è l’ennesima riprova delle ripercussioni negative che il coronavirus sta avendo ed avrà non solo a livello sanitario”.

   “È per questo – sottolinea la presidente della Regione – che ancora una volta va sottolineata l’importanza di provvedimenti da parte del Governo nazionale che tengano conto dell’impatto sociale ed economico che il virus sta provocando. In tal senso – conclude – la Regione si è già attivata e continuerà a farlo adottando tutti i provvedimenti possibili per cercare di arginare le ricadute che gli attuali eventi possano avere sull’intero tessuto regionale”.