Rischio disimpegno su Cascata e Carsulae: i sindacati intervengono

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ORARI RISICATI, LAVORATORI SEMPRE PIU’ PRECARI, SITI TURISTICI SOTTOSTIMATI

i rappresentanti sindacali Filcams Cgil, Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil Terni

Un problema che genera doppia preoccupazione: il futuro di alcune decine di lavoratori che vedono ingigantirsi davanti a loro il crepaccio di un futuro da precari e quello di due siti turistici essenziali per uno sviluppo del settore turistico che, a giudizio della Camera di commercio ad esempio, potrebbe riservare piacevoli sorprese all’economia ternana, ossia la cascata delle Marmore e l’area archeologica di Carsulae.

E mentre il restringimento dell’impegno economico (ma anche della determinazione politica) provoca intanto una “guerra” tra lavoratori precari, i sindacati sottolineano la loro doppia preoccupazione. Le organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil diffondono infatti una nota in cui “esprimono preoccupazione per il futuro dei siti, di importanza strategica per lo sviluppo turistico del territorio ternano e per le lavoratrici e i lavoratori” ivi impegnati e tornano a sollecitare “iniziative non calibrate esclusivamente sul periodo primavera/estate, che ha già un picco turistico naturale”. Doveva essere un’impostazione che trovasse favorevoli tutti gli interessati: Comune di Terni, società concessionaria della gestione turistica, lavoratori, operatori economici. Ma se questa doveva essere l’impostazione – commentano le organizzazioni di categoria – non si sono viste “azioni concrete che potessero rispondere all’individuazione di un percorso di reale destagionalizzazione, a partire dal calendario di apertura del Parco della cascata che si era chiesto di ampliare”, anche in considerazione del fatto che “i dipendenti lavorano solo quando è aperta la Cascata”, e solo per le ore di lavoro prestato ricevono il corrispettivo salariale. “Se si fosse operato in tal senso ci sarebbe stata una prima risposta che avrebbe consentito di guardare con maggiore serenità alle prospettive di sviluppo futuro nei siti di maggiore interesse turistico, unitamente a Piediluco e alle attività legate allo sport di ogni genere, del territorio di Terni”, dicono i sindacati i quali aggiungono che lo“Stesso ragionamento vale per Carsulae che nel bando è considerata attività opzionale (in assenza di clausola sociale, dal sindacato rivendicata come da codice degli appalti) e il cui orario di apertura viene ridotto”.

E mentre da parte delle Istituzioni locali (leggi: Comune), almeno per ora, non si proferisce parola, Cgil, Cisl e Uil spiegano le motivazioni di fondo di un accordo sottoscritto con la società di gestione, Vivatiket, “proprio per rispondere alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con il principio del recupero delle professionalità espresse e maturate nel territorio”. “In sintesi, con l’accordo si è fatta chiarezza, perché – continua la nota – si rischiava una guerra tra poveri che è sempre la situazione in cui il sindacato viene tirato in ballo da una parte e dall’altra, senza trovare il giusto equilibrio in grado di garantire i lavoratori e la loro condizione economica. Il sindacato opera per raggiungere risultati, attraverso la contrattazione e gli accordi che possano salvaguardare l’occupazione e i diritti, con la volontà di costruire un percorso condiviso”.

Un chiarimento, quest’ultimo, che sembra indirizzato soprattutto ai lavoratori della Cascata e di Carsulae.