Regionali umbre: Potere al Popolo candida Camuzzi alla presidenza

Camuzzi elezioni regionali umbria 2019
Emiliano Camuzzi

Ci sarà anche una lista di “Potere al Popolo” alle prossime regionali con un proprio candidato alla presidenza: Emiliano Camuzzi, già candidato sindaco a Terni nel 2018 (nella foto in alto la presentazione della lista a Palazzo Spada), “compagno valido e generoso che ha sempre combattuto, senza risparmiarsi, dal lato giusto della barricata”.

Lo ha deciso l’assemblea regionale di Potere al Popolo Umbria. “Dal 13 luglio scorso abbiamo cercato una interlocuzione con le varie organizzazioni delle soggettività comuniste ed anticapitaliste – si legge in una nota di Potere al Popolo – con l’intento di produrre un’aggregazione capace di difendere con più forza il blocco sociale che vive la crisi sulla propria pelle. Lo abbiamo fatto con generosità e continueremo a farlo, nonostante le difficoltà incontrate, fino all’ultimo giorno disponibile”.

Si specifica però che si è scelto di non aver voluto “parlare in questo percorso con il sistema consociativo dell’Umbria, con i sindacati confederali o con le dirigenze del privato sociale, nè con le forze politiche del vecchio centrosinistra, che non aspettano altro se non gettarsi nell’ammucchiata governativa a guida Pd e M5s, travestite in mille maniere”.

Gelosi della propria identità? Non è per questo, assicura Potere al Popolo, “Noi ci presentiamo per produrre un primo segnale di conflitto a livello regionale in cui riconoscersi come un “noi” collettivo. Nella lista di Potere al Popolo mettiamo noi stessi e noi stesse, le nostre storie di precari, di ricattati dai padroni, di persone che lottano per la giustizia sociale e tentano di difendere il territorio dalle speculazioni e dagli inquinanti. Noi non dobbiamo dare voce a nessuno, ma prendercela per denunciare ciò che i padroni fanno alle nostre vite, alle nostre città, alla terra in cui viviamo”.

Lo scopo è “produrre uno scatto in avanti nella costruzione di una convergenza che possa poi tramutarsi in un blocco politico e sociale in grado di costruire opposizione alla nuova maggioranza di governo, qualunque essa sia. Perché noi già sappiamo che chiunque vinca non starà dalla nostra parte, ma da quella dei poteri forti”.