1887, re Umberto nella società per le case operaie a Terni

Re Umberto, lapide per la visita a Terni nel 1887

Nel 1887, il 12 luglio, Re Umberto, a Terni, arrivò verso le 6 del mattino⇒. Una visita lampo, che serviva soprattutto per porre fine alle polemiche (interessate) sollevate contro la Terni da un quotidiano degli industriali del Nord Italia. Una visita che, tra l’altro, ebbe una coda poco piacevole per il vescovo di Terni⇒, finito a sua volta nella polemica perché era andato a salutare il re d’Italia, “usurpatore” dello stato pontificio.

lapide umberto visita 1887
La lapide che ricorda la visita di Re Umberto a Terni nel 1887


Ma ci fu anche un coda positiva. La crescita esponenziale degli abitanti di Terni successiva all’entrata in produzione delle acciaierie, aveva creato non pochi problemi, primo fra tutti la mancanza di alloggi. Era per questo nata una “Società per le case operaie”, che proponeva la costruzione di case nell’area vicina al viale della Stazione.

Sfruttando l’occasione, fu chiesta ad Umberto Primo “la sovrana protezione”, sperando in un qualche intervento perché il progetto pendesse via. Circa due mesi dopo, il 9 settembre 1887 il ministro della Real casa, comunicò che il Re aveva sottoscritto 500 azioni della società: diecimila lire (45 mila euro, oggi) a scopo di dare un contributo per costituire il capitale della società. Immancabile il caloroso ringraziamento a mezzo telegramma del consiglio di amministrazione intero: il presidente Pietro Fonzoli, e i consiglieri Alessandro Fabri, Giuseppe Torricelli, Stefano Lazzari, Pier Gaetano Possenti.

Il 14 settembre 1887 si riunì il consiglio comunale di Terni, il quale “plaudì alla liberalità del re” mentre il pro-sindaco Alceo Massarucci⇒  inviava un telegramma in cui, prima di ringraziare il re, comunicava la decisione già presa di affiggere una nel palazzo municipale una lapide a celebrazione della visita di re Umberto a Terni.