Raccolta rifiuti: L’ “Usb Lavoro privato” attacca Cosp. Cgil e Uil: “Ma che sindacato è?”

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“Leggiamo con stupore alcune note inviate alla stampa di un sindacato autonomo che con dovizia di particolari riassume tutte le problematiche che affliggono i lavoratori della Cosp Tecno Service, stupore che nasce dal fatto che tale sigla, non ha lavoratori iscritti, non partecipa e non conosce le relazioni sindacali intercorse tra le Scriventi Sigle e la Direzione di Cosp e non è nemmeno firmataria del Contratto Igiene Ambientale dandone un giudizio pessimo, salvo poi chiederne la piena applicazione”. Comincia così la nota diffusa da Cgil FP e Uil Trasporti e sottoscritta dai segretari Lucci e Cecchetti.

Il sindacato cui si fa riferimento si chiama “Usb lavoro privato” che diffuso una propria nota “per richiamare l’attenzione sulle condizioni lavorative in cui si trova costretto ad operare il personale della Cosp Tecno Service, società cooperativa che si occupa della gestione dei rifiuti in molti comuni della provincia di Terni facenti parte dell’Auri sub ambito 4. Tali, a nostro avviso gravi, condizioni riguardano sia le quotidiane attività di raccolta dei rifiuti, sia le modalità di gestione del personale”. Si parla di disservizio, ma anche di mezzi precari, di orari e diritti dei lavoratori- primi fra tutti quelli alla sicurezza e alla salute – che sarebbero spesso calpestati. Un j’accuse circostanziato e ricco di particolari-

“Negli ultimi anni dalla elezione della RSU, – dicomno Cgil e Uil – sono stati effettuati circa 15 incontri i quali nella stragrande maggioranza hanno riguardato le problematiche inerenti la salute e la sicurezza del lavoro, in un comparto nel quale la tipologia della raccolta porta a porta impone una attenzione particolare proprio su questo tema. Proprio dagli esiti dell’ultimo incontro sindacale si è avviato un monitoraggio tra l’azienda e i lavoratori Responsabili della Sicurezza finalizzato a verificare eventuali aggiustamenti dell’ organizzazione del lavoro e la verifica dei carichi individuali di lavoro che consentano di mantenere buone percentuali di raccolta differenziata senza ledere la salute dei lavoratori”.

Secondo Lucci e Cecchetti “Anche gli investimenti in termini di parco macchine finalizzati all’ acquisto di circa 90 automezzi, a partire dall‘anno 2016 così come previsto da progetto di gara, sono frutto anche delle richieste che come sindacato abbiamo avanzato finalizzate ad un miglioramento delle condizioni di lavoro (sacche posteriori per lo svuotamento dei mastelli, cambio automatico portelle laterali). Ciò che invece riteniamo possibile , che è già stato oggetto di nostra richiesta , è la revisione e riaggiustamento del capitolato di appalto del Piano di Ambito Territoriale , operazione che dovrebbe avvenire convocando un tavolo con la presenza dei Comuni, delle Aziende e delle parti sociali”.

“Proprio in questi giorni a livello nazionale si è riaperto il tavolo di confronto per il rinnovo del Contratto di riferimento dove le Organizzazioni sindacali ( quelle che provano a trovare soluzioni, non quelle che sanno dire solo no ) hanno considerato prioritario il teme della salute e della sicurezza in un comparto dove proprio per la tipicità del servizio questo tema diventa centrale”, concludono polemicamente Lucci e Cecchetti.