Premio ai due camionisti più corretti d’Italia

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I due camionisti premiati col trofeo Ceat Aci

Ottocento chilometri al giorno, settantamila in tre mesi, percorsi alla guida del camion. Viaggi continui: da Terni a Bolzano e da qui in Germania e in Olanda. E mai una contravvenzione, né un incidente. E così due camionisti di un’azienda ternana di trasporti vinsero il primo premio al “Trofeo Ceat Aci”. L’anno era il 1960. I due camionisti intascarono mezzo milione di lire che faceva compagnia a un trofeo di bronzo e marmo. Una soddisfazione per Mario Bergonzi, 27 anni, di Terni e Giovanni Herrmhofer, 29 anni, altoatesino, “entrambi scapoli”, specificavano i giornali. Una coppia collaudata alla guida di un camion Fiat 682 con rimorchio targato TR.
Trasportavano prodotti di un’azienda chimica che aveva sede a Narni che le cronache dell’epoca non nominano, come non è nominata l’impresa di trasporti di cui erano dipendenti.
Al trofeo Ceat Aci, “indetto allo scopo di suscitare fra i conducenti dei grossi automezzi un maggior senso di autodisciplina nel rispetto del codice della strada”, parteciparono ottomila camionisti. Dal 1 luglio al 30 settembre del 1960 il loro comportamento fu monitorato di continuo. Così come stabiliva il regolamento. Si utilizzavano mezzi elettronici già allora per compiere tutta la serie necessaria di rilevamenti? No. Si utilizzarono mezzi “artigianali”, per così dire, legati allo spirito di collaborazione degli agenti che pattugliavano le stade.
Dietro alle classifiche in base alle qali vennero assegnati i premi c’era tutto il lavoro della Polizia Stradale che, giorno dopo giorno, inviava all’Aci i verbali delle contravvenzioni.

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