Possibile riduzione della cassa integrazione all’Ast

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“Alla   luce   delle   notizie   arrivate   in   questi   giorni   da   Bruxelles,   secondo   cui   la Commissione   Europea  avrebbe   deciso  di   includere   anche   l’Indonesia   nell’elenco dei Paesi in via di sviluppo soggetti alle misure di salvaguardia a tutela dei produttori di acciaio inossidabile, Ast ha richiesto di posticipare di un paio di giorni l’incontro relativo alla cassa integrazione ordinaria negli uffici di Confindustria, con le organizzazioni sindacali”. L’incontro era previsto per il pomeriggio di oggi, lunedì 16 settembre.

Un comunicato di poche righe diffuso da Ast, ma rilevante per vari motivi. La novità dell’applicazione dei “dazi” sui prodotti indonesiani, se confermata (come sembra) comporterebbe una nuova modulazione della cassa integrazione e confermerebbe che proprio quella di una concorrenza “agguerrita” è una delle cause di difficoltà per Ast.  

“La richiesta nasce dalla necessità di approfondire con attenzione tutti gli impatti che potrà   avere   questa   decisione   sul   nostro   mercato,   contribuendo   a   definire   nella maniera più adeguata la richiesta di cassa integrazione ordinaria, la sua durata e il relativo numero di dipendenti interessati”.

Potrebbe accadere, cioè, che a conti fatti la richiesta per tredici settimane di cassa integrazione col coinvolgimento di 1.200 operai, sia ridimensionata.

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