Pompeo De Angelis: l’impegno politico, la cultura, la storia, l’arte

Nella foto: Un giovanissimo Pompeo De Angelis nel periodo dei Giovani Dc

“Non farmi anche tu questa domanda. Ho fatto un sacco di cose, buone o meno buone intendiamoci, ma pare invece che io abbia fatto solo quello… Me ne domandano sempre. Mi hanno telefonato pochi giorni fa dalla Germania; un canale televisivo. Volevano sapere il come, il perché…”. Lo avevano chiamato, Pompeo De Angelis, perché a livello internazionale era considerato l’inventore delle clips musicali – allora si chiamavano così – cioè di brevi filmati che che lanciavano canzoni: una specie di “Carosello”. Ed in effetti fu lui il primo a sceneggiare una clip per “Questo piccolo grande amore” di Claudio Baglioni. “Fu più che altro un esperimento, poi l’idea sfondò”.

Pompeo era così. Figurarsi se non si buttava a capofitto in una novità! Un carattere ed una mente poliedrici, una vita vissuta per davvero, tra la politica, la comunicazione e la cultura. Ed eccolo, dopo gli studi in seminario, giovanissimo dirigente del Movimento Giovanile Dc; eccolo poi, più maturo, esponente di spicco del cosidetto “Patto Segni”, il movimento referendario che chiedeva il sistema elettorale maggioritario in Italia per mettere fine allo strapotere dei partiti che lo vide particolarmente attivo a Terni, la città dov’era nato, e dove tornò infatti a vivere negli anni Novanta dopo essere stato sceneggiatore di film (Corri uomo corri), programmista e regista Rai, direttore della Eri e quindi del Radiocorriere Tv che – allora – era il magazine più diffuso e venduto in Italia.

Terni che aveva nel cuore e che intendeva valorizzare in qualche modo attraverso la riscoperta e la divulgazione della sua storia, specie di quella Terni che esisteva già prima dell’industrializzazione. Un intellettuale non organico possibile visto che quelli come lui di ispirazione cattolica erano rimasti per anni ai margini del dibattito culturale cittadino. Una lunga serie di libri in cui ha ricostruito la storia di Terni, e messo in risalto episodi e personaggi di grande interesse ma i cui rapporti con Terni erano misconosciuti: dal vescovo Tizzani, a Giuseppe Gioachino Belli e Orazio Nucula. Ai tempi della giunta Ciaurro, con Stefania Parisi assessore alla scuola, fu il coordinatore di una collana di volumetti divulgativi e indirizzati agli studenti in cui, appunto, si sfatava la concezione che Terni fosse una città quasi senza storia. Un impegno cui affiancò quello nell’Istituto di Studi Teologici e sociali.

Uomo indomito – c’è chi riferisce di una sua esperienza di guerrigliero in sud America- si è battuto fino all’ultimo contro le disfunzioni del sistema pubblico, specie quello sanitario quando, suo malgrado, fu costretto a frequentarlo con una certa assiduità.

Un intellettuale cristallino, mai arrogante, schivo e a volte così timido e riservato da eseere giudicato dall’interlucortre come altezzoso. Se n’è andato, Pompeo De Angelis, a 85 annni il 16 marzo 2019 portando con sé la propria correttezza professionale, il rigore scientifico con cui scriveva i suoi libri di storia, la sua vasta esperienza e preparazione che era sempre pronto a mettere a disposizione di chi gli chiedeva un consiglio, una dritta… E col ricordo delle giornate passate nel suo “eremo”, una casa di campagna vicino ad Otricoli, difficilmente raggiungibile, in cui si ritirava in alcuni periodi per star solo, per pensare, per leggere e studiare. Per dar sfogo alla sua curiosità di conoscere, per fare progetti. E così rilassarsi.