Parco Sibillini, centro recupero animali selvatici a Castelsantangelo sul Nera

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L’area destinata al nuovo centro faunistico

Il Comune di Castelsantangelo sul Nera ha approvato il progetto definitivo/esecutivo redatto dal geologo Francesco Aucone per la messa in sicurezza del Centro Faunistico del Cervo e Recupero Animali Selvatici. Aucone, insieme ad un gruppo di volontari, aveva organizzato nell’agosto 2018 un campo in sito per la raccolta di dati ed informazioni utili alla stesura del progetto che è stato consegnato poco più di un mese fa al Comune. Il tutto all’interno di uno schema di accordo che coinvolge anche il Parco Nazionale dei Monti Sibillini che ha espresso parere favorevole sulla proposta progettuale.

Ricordiamo che il centro faunistico è stato attivato nel 2006 divenendo poi un CRAS (Centro di Recupero Fauna Selvatica), con voliere e recinti per l’accoglienza di uccelli ed animali in difficoltà, con annesso ecomuseo ed aula didattica. Purtroppo gli eventi sismici del 2016 ne hanno compromesso la funzionalità e la fruibilità a causa di fenomeni franosi ed il conseguente precario equilibrio di alcuni versanti.

Per tali ragioni il lavoro di Aucone, offerto gratuitamente al Comune, assume una rilevanza fondamentale per il ripristino del centro faunistico e l’avvio di un intervento in tempi auspicabilmente brevi. Dal canto suo il Parco ha a disposizione risorse economiche per la realizzazione di un ambulatorio veterinario che completerebbe la gamma di servizi del CRAS. Parte di queste risorse è frutto anche di alcune donazioni private come quella, ad esempio, legata alla pubblicazione del libro “La notte della polvere” i cui autori, Massimo Dell’Orso e Maria Cristina Garofalo, avevano deciso di donare al Parco il ricavato della vendita proprio per il ripristino del centro faunistico che ospita anche il lupo Merlino, animale simbolo del Parco.

“Un passo importante la consegna del progetto per la messa in sicurezza del centro” sottolinea il presidente dell’Ente, Alessandro Gentilucci “perché, una volta riaperto, contribuirebbe significativamente al rilancio dell’economia e delle attività culturali locali legate alla presenza dell’ecomuseo e dell’area faunistica. Ringraziamo Aucone perché la sua disponibilità si somma ad altri segnali forti di generosità verso il territorio che meritano tutto il nostro impegno affinché vengano finalizzati a qualcosa di concreto ed utile”.

La messa in sicurezza del centro faunistico verrà garantita da barriere paramassi con la tecnica delle terre armate e da reti paramassi in rete metallica (dove non sarà possibile il posizionamento delle terre armate) con delle protezioni sugli ancoraggi per limitare eventuali danni alla fauna selvatica.