Palazzo Spada: anche la sosta diventa privilegio, ma c’è chi inciampa sulla sbarra

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Palazzo Spada e il parcheggio riservato

Negli anni passati il parcheggio a fianco di Palazzo Spada, quello spazio davanti a Palazzo Pierfelici, era riservato durante la settimana per esigenze dell’amministrazione comunale, soprattutto quando si riuniva il consiglio. Ma diventava libero nei fine settimana e, per i disabili, poteva essere – compatibilmente con le esigenze di cui sopra – accessibile anche negli altri giorni.

Poi si è deciso di trasformarlo in una specie di bunker, apponendo una sbarra tipo postazione di confine tra le due Germanie ai tempi della guerra fredda. Sei sindaco? Sei assessore, sei consigliere comunale? E allora non puoi parcheggiare anche se è domenica e quello spazio è quasi tutto vuoto. E così adesso c’è chi – è il caso del consigliere comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti- chiede di “Restituire alla cittadinanza il parcheggio sotto palazzo Spada nel fine settimana e nei giorni festivi ed in particolare i posti riservati ai disabili”.

Secondo Gentiletti “la decisione dell’amministrazione di apporre una sbarra che anche nel fine settimana interdice ai cittadini l’accesso al parcheggio per riservarlo al sindaco, agli assessori e ai consiglieri, non ha senso e si sta trasformando in un privilegio della casta ed è penalizzante per la città”, mentre “”Prima che fosse posta la sbarra – spiega Alessandro Gentiletti- nel fine settimana e nei giorni festivi tanti cittadini potevano usufruire di un parcheggio gratuito in pieno centro. Una cosa utile, sul piano pratico per tanti, a partire dal commercio del centro. Una prassi importante , anche sul piano simbolico, poiché il cortile di palazzo Spada nei giorni festivi e nel fine settimana tornava ad essere il cortile della città, non quello della casta e soprattutto molti posti diventavano riservati ai disabili”.

Tutto bene, ma lo status symbol non lo consideriamo? C’è quasi uno sfarfallio allo stomaco quando si arriva ad usufruire di un qualcosa che non è per tutti e che – se vuoi – puoi mettere anche a disposizione di qualche amico, ma al massimo di qualche amico. Perché da un po’ di tempo c’è chi ha notato la presenza assidua di una vettura che – ma guarda tu – è proprio uguale uguale a quella del responsabile provinciale di un partito della maggioranza (che non è né Forza Italia, né Fratelli d’Italia). A lume di naso ai più quell’Audi non pare sia di una delle categorie che hanno il sacrosanto diritto di distinguersi dai cittadini comuni per i quali versano il sudore della fronte. Ma sembra, però, che sia di un pendolare che da un paesino della provincia di Terni raggiunge ogni giorno il capoluogo.

Si tratta di dubbi, sia chiaro, anche perché le sbarre sono sbarre, come fa a trovare il modo di superarle qualcuno che non appartiene ai “privilegiati”? Dovrebbe trovare un pertugio.

La richiesta di Gentiletti, se accolta taglierebbe la testa al toro e sgombrerebbe il campo da ogni sospetto. Oltretutto nei fine settimana e nei giorni festivi anche quell’auto lì potrebbe accedere, senza favoritismi. Si sa a volte la vita del pendolare è complicata, ma alla fine un parcheggio si può trovare senza il bisogno di chiedere favori a chicchessia.