Ospedale Narni-Amelia: si vuol ricominciare tutto da capo

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POLEMICA TRA L’ASSESSORE REGIONALE E IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA Di TERNI

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L’assessore regionale Coletto

Ospedale Narni-Amelia: ricominciamo tutto da capo? Un ospedale nell’Umbria del Sud che sia presidio sanitario che scorpori dall’Azienda Ospedaliera di Terni, centro sanitario di alta specializzazione, le cure, le ricerche, gli esami, gli interventi routinari. Non serve – ad esempio – un centro di alta specializzazione per un’appendicite. A lume di naso una razionalizzazione del servizio sanitario, una valorizzazione dell’alta specializzazione, in sostanza un ribadire l’utilità del centro di eccellenza anche a Terni.

Un intervento che si aspetta ormai da decenni e che permetterebbe di andare in pensione gli attuali ospedali di Narni e di Amelia, ormai vetusti come strutture.

“Certo che occorrerà fare una attenta valutazione del progetto di realizzazione del nuovo Ospedale Narni-Amelia. E questa dovrà avvenire all’interno di una generale analisi di tutto il sistema ospedaliero regionale”, afferma l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto. Sollecitato dall’annuncio della presentazione di una specifica interrogazione da parte della consigliera regionale Eleonora Pace (FdI), riguardo al progetto di realizzazione del nuovo sito ospedaliero del comprensorio Narni-Amelia.

   “Posso tranquillizzare la consigliera Pace – ha proseguito l’assessore – che la Giunta regionale effettuerà ogni tipo di analisi relativa alla rispondenza di questo progetto al fabbisogno ed all’offerta complessivi dei servizi erogati dal nostro sistema sanitario regionale. Una analisi che ovviamente non potrà che riguardare in generale tutte le strutture ospedaliere e sanitarie che operano in Umbria, in rapporto ai flussi ed alle necessità di tutti i territori, anche in considerazione del fatto che necessariamente stiamo parlando di un sistema integrato. Ed è questo uno dei principali compiti cui dovrà rispondere il nuovo Piano regionale socio sanitario. Lavoro che dovrà essere svolto nel più breve tempo possibile al fine di rispondere a tutte le necessità ed ai bisogni di salute dei cittadini umbri”.

Va ancora stabilito se un presidio ospedaliero del genere è utile o meno o se si integra col sistema sanitario umbro? E tutte le analisi, gli studi, le valtazione compiute finora? Non hanno alcun valore? I dati sull’affluenza da fuori regione all’azienda ospedaliera ternana non sono un fato di fatto? 

Il presidente Lattanzi

“Il nuovo ospedale di Narni-Amelia rappresenta un tassello fondamentale per la sanità ternana e regionale”, risponde il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, che ricorda come il progetto “da un lato completa e potenzia l’offerta dell’Umbria, dall’altro integra le prestazioni sanitarie garantite dall’azienda ospedaliera Santa Maria, sgravando in parte quella struttura delle prestazioni di primo livello e favorendo così la crescita dell’alta specializzazione”.

“Altro elemento fondamentale – puntualizza ancora il presidente – è quello della risposta all’esigenza di sanità di prossimità che il nuovo ospedale sarà in grado di garantire, migliorando e ammodernando l’offerta dei due attuali presidi sanitari di Narni e Amelia”. Il presidente sottolinea quindi la vocazione della nuova struttura ospedaliera studiata appositamente sia per la riabilitazione, in funzione dell’alta specialità del Santa Maria di Terni, che per la medio–bassa specialità”.

Saranno infatti 140 i posti letto riservati alla medio-bassa specialità di medicina e chirurgia generale, chirurgia ginecologica e ortopedia con trattamenti in ricovero ordinario-day-hospital-day surgery, con 60 posti letto per acuti. Ci saranno inoltre sale endoscopiche e un’area riservata ad un polo di riabilitazione di area vasta dotata di 60 posti letto in aggiunta ad una RSA con 20 posti.

“E’ un’occasione eccezionale – dice il presidente Lattanzi – per far crescere la sanità umbra e per agganciare anche la domanda extraregionale sulla quale la Regione ha già detto di voler investire con decisione. Gli iter per la sua realizzazione, tra l’altro, sono già iniziati e sarebbe davvero complicato adesso fermare la macchina, sia da un punto di vista prettamente burocratico-procedurale, sia da quello della ricaduta sociale di una decisione in tal senso”.