Orvieto e Spoleto capoluoghi di provincia, ma per un mese

Erano addirittura quattro le province in Umbria appena dopo l’Unità d’Italia, perché quattro erano le delegazioni pontificie che il nuovo stato ebbe in eredità. Gioacchino Napoleone Pepoli, generalmente indicato come “commissario regio per l’Umbria” aveva formalmente un incarico diverso, visto che l’Umbria come entità amministrativa non esisteva: Pepoli era così il “commissario speciale delle quattro province dell’Umbria”, intesa solo come entità geografica. Le delegazioni assunsero il nome di “Provincia” ed mantenevano il capoluogo dei tempi dello stato pontificio: Perugia, Spoleto, Orvieto e Rieti.

Umbria e Rieti stato pontificio
Il territorio umbro sabino nello Stato Pontificio


Le cose, sul piano amministrativo e normativo, cominciarono a cambiare col plebiscito, quella consultazione elettorale in cui 97.040 dei 97.625 elettori che risposero alla chiamata alle urne si espressero a favore dell’annessione al nuovo Regno d’Italia. La data ufficialmente celebrata è il 9 novembre, il giorno della proclamazione del risultato (i no erano stati 380, i voti nulli 205) delle votazioni svoltesi il 4 e 5 novembre.
Gli orientamenti del governo Cavour in merito alla riorganizzazione amministrativa del Regno d’Italia, erano pienamente condivisi Pepoli in quale sosteneva, in perfetta sintonia col governo, “che nell’ordinare il nuovo Stato si debba deliberare la formazione di ampie province, determinandone i confini dal corso dei fiumi, dall’utilità comune delle strade, dalla comunanza di interessi commerciali ed industriali”.
Nel frattempo comunque, visto che per l’11 novembre del 1860 erano già state indette le elezioni amministrative, per il momento soprassedette e si limitò a fissare il numero dei consiglieri da eleggere nei tre consigli che avrebbero rappresentato le quattro province. Solo tre perché già in quella occasione, comunque, gli eletti quali rappresentanti della Provincia di Orvieto avrebbero fatto parte del consiglio provinciale di Perugia. che per questo avrebbe avuto – stabilì il commissario regio – quaranta consiglieri contro i venti dei consigli di Spoleto e di Rieti.Era, nella sostanza, un primo, parziale accorpamento
Restarono in carica solo 35 giorni quei consiglieri, e così è lecito sostenere che in Umbria le province di Spoleto e di Orvieto ebbero vita giusto per poco più di un mese. Nate l’11 novembre 1869, furono abolite il 15 dicembre successivo, quando lo stesso Pepoli decretò la nascita di un’unica provincia, la Provincia dell’Umbria, cui, con una piccola variazione dell confine orientale, si aggiunse Gubbio, che era nelle Marche, mentre Visso seguiva la sorte opposta..
Rieti, tornò ad essere provincia nel 1927 passando contemporanemente nel Lazio. Anche Terni  che in precedenza era stata nella Provincia di Spoleto divenne capoluogo in quella occasione inglobando Orvieto. Spoleto rimase nella provincia di Perugia. Non senza proteste, ma questa è storia di quasi settant’anni dopo.

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