Orvieto: 39 i positivi. Il sindaco chiede una struttura per ospitare i cittadini in isolamento. Prodotte mille mascherine

Orvieto panorama bambini
Roberta Tardani, sindaco di Orvieto

Roberta Tardani, sindaco di Orvieto, ha chiesto alla direzione dell’Usl Umbria 2 “uno sforzo ulteriore nella sorveglianza dei casi che si trovano attualmente in isolamento fiduciario. Valutiamo la possibilità di individuare strutture dove poter ospitare i familiari di pazienti positivi o medici e operatori che per motivi di sicurezza vorrebbero evitare di rientrare presso le proprie famiglie”.

Sabato 28 marzo il Sindaco ha emesso il provvedimento di isolamento contumaciale per 5 persone residenti nel comune di Orvieto risultate positive al Covid 19.  Tutti e cinque si trovavano già da giorni in isolamento fiduciario presso il proprio domicilio e sono stati presi in carico dai servizi sanitari che hanno attivato tutte le procedure del caso. L’origine del contagio è principalmente da ricondursi a rapporti familiari. 

Salgono così complessivamente a 39 le persone residenti nel Comune di Orvieto che risultano essere positive. In base al monitoraggio della situazione era prevedibile l’aumento dei casi – commenta il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – e anche alla luce di questo ho chiesto alla direzione della Usl Umbria 2 uno sforzo in più nella sorveglianza dei casi che si trovano attualmente in isolamento fiduciario”. “L’origine degli ultimi casi – prosegue – è l’occasione per ricordare le indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità circa il contagio interfamiliare, uno dei motori su cui può andare a innestarsi la diffusione epidemiologica del coronavirus. Il presidente Franco Locatelli ha infatti evidenziato quanto sia fondamentale, nell’ambito dei contesti familiari, implementare quanto più possibile le misure stringenti di contenimento dei soggetti che sono risultati positivi”. “Anche per questo, – aggiunge il sindaco – stiamo valutando la possibilità, nel caso in cui l’emergenza sanitaria dovesse acuirsi maggiormente, di identificare strutture dove poter ospitare i familiari di pazienti positivi o medici e operatori che per motivi di sicurezza vorrebbero evitare di rientrare presso le proprie famiglie”.

Intanto nelle sartorie e tappezzerie orvietane sono state prodotte circa mille mascherine di cui più della metà sono stati già distribuiti alle fasce più deboli della popolazione e alle attività commerciali che sono aperte. “L’obiettivo ideale sarebbe raggiungere – dice Tardani – i circa settemila nuclei familiari del nostro comune e per questo si stanno vagliando tutte le possibili soluzioni logistiche nel rispetto della sicurezza di chi svolgerà il servizio e di chi ne usufruirà”.