Odio tra famiglie a Portaria, e ci scappa il morto

rissa22 Marzo 1867

L’antipatia tra due famiglie di Portaria ebbe il suo tragico epilogo la sera del 22 marzo 1867, sulla piazzetta del paese. Ci scappò il morto, un giovanotto, mentre il padre fu ferito gravemente. Il responsabile, invece, uno dei componenti la famiglia aversa, finì in galera quella sera stessa per omicidio e tentato omicidio.
La rivalità era nata per un motivo futile, qualche parola di sfottò uscita di bocca durante una festa di paese, quando fu il vino a farla da padrone. La rissa fu etata in quella occasione per l’intervento degli altri paesani che, mettendosi in mezzo riuscrono a dividere i contendenti. Ma era solo rimandata. Da quel giorno i componenti dell’una e dell’altra famiglia, entrambe contadine, si guardavano in cagnesco ad ogni occasione, e non era difficile prevedere che la faccenda avrebbe avuto un seguito, anche perché non era difficile incontrarsi in un paese così piccolo come Portaria. Ma si pensava che si sarebbe risolto tutto con una cazzottata, mai nessn avebbe pensato ad un evento tragico come quello che invece si verificò.
Quella sera del 22 marzo Enrico e Adelmo, fratelli componenti di una delle due famiglie, incontrarono all’osteria Domenico, uno giovanotti della famiglia rivale. Bastò uno sguardo ritenuto di troppo e cominciò la lite. Il tono delle voci faceva presagire che si stava per passare alle vie di fatto. Ad accelerare i tempi ci penso Guido, padre di Enrico e Adelmo, che presa una panca la dette in testa a Domenico, che crollò sul pavimento. Immediato l’intervento di uno dei fratelli del giovane colpito che, fulmineo, piantò il coltello nella pancia di Guido e quindi vibrò altre due o tre coltellate ad Adelmo, il quale spirò in pochi attimi.
Dopo toccò ai carabinieri: il giovane assassino fu arrestato mentre Enrico, il rivale rimasto illeso, aveva già accompagnato a casa in padre sanguinante.