Per i sindacati metalmeccanici ternani (Fim , Fiom, Uil, Fisic e Ugl) è un segnale da accogliere con favore, che potrebbe rappresentare un passo avanti verso il superamento del n”dibattito viziato che si sta determinando in città”, dicono i sindacati, su temi così delicati.
“Da sempre – si legge in una nota ufficiale diffusa congiuntamente dalle organizzazioni di categoria dei metalmeccanici ternani – abbiamo denunciato la pericolosità di contrapporre occupazione e salute, evidenziando, al contrario, come buone pratiche di contrattazione aziendale e territoriale possano far convivere lavoro e sostenibilità delle produzioni. E’ evidente che questo è fattibile nella misura in cui, come avviene in altre città europee ed italiane – specificano – ci siano sostanziali investimenti imprenditoriali in miglioramenti tecnologici e buone azioni legislative nazionali e territoriali, in grado di incentivare pratiche di miglioramento sull’ambiente”.
Non possono fare a meno di ricordare che le organizzazioni sindacali hanno fatto molto su questo tema, ma, aggiungono “pensiamo che la sfida sia ancora aperta e tutta da giocare, per perseguire sempre con più forza un miglioramento complessivo delle condizioni su Salute-Ambiente-Sicurezza”. Temi su cui i rappresentanti dei lavoratori si sono più volte espressi, pur se sinora le loro prese di posizione “sono state ignorate o peggio minimizzate”. Ciò nonostante “rappresentano per noi il vero manifesto sindacale sul quale confrontarsi e lavorare seriamente, senza annunci e slogan”.
I sindacati metalmeccanici quindi guardano con interesse al fatto che “oggi, dopo molto tempo, a fronte dell’acuirsi di un dibattito politico e cittadino, spesso strumentale, alcune dichiarazioni sui temi da noi esposti convergano sulle nostre posizioni. Come organizzazioni sindacali ribadiamo che, come sempre, partendo dal nostro punto di vista siamo pronti a confrontarci con tutti i soggetti che hanno a cuore le sorti dell’industria e di questa comunità”.
Ma bando alle chiacchiere, e quindi la richiesta è quella di “uscire dalle dichiarazioni istituzionali
personali e dalle prese di posizione strumentali, avviando un serio lavoro di squadra e di sistema per
rispondere in positivo al consolidamento e allo sviluppo delle produzioni siderurgiche sul territorio, ma soprattutto alle esigenze dei lavoratori che ancor prima , insieme a molti altri, sono cittadini”.