Nuovo ospedale di Terni: un progetto e mille interrogativi

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L’ospedale di Terni

Forse è perché, come diceva quello, sarà tre volte natale e pasqua tutto l’anno che ogni tanto per i ternani arriva la ”sorpresa”. Tipo quella dell’ospedale nuovo a Terni, tanto per dire. Si è andati avanti per mesi e  mesi: serve non serve… e se serve come si fa… e allora la clinica privata?… Poi tutta d’un botto eccotela la notizia dell’uovo di cioccolato: “Presentato il progetto per il nuovo ospedale di Terni: pronti 240 milioni di investimento”. Sorrisi a stento frenati dalle orecchie da parte della presidente Tesei; controcanto d’ordinanza del sindaco di Terni.

 240 milioni?! Per un ospedale nuovo? A questi prezzi facciamone una decina.

Per ora, comunque, c’è solo il plastico. Pare il fratello gemello di quello del “nuovo” stadio Liberati: una specie di fascia tutta intorno, (magari utilizzando le agevolazioni del “110 per cento”), una bella imbiancatura, infissi nuovi al posto di quelli attuali tutti impiastricciati di nastro adesivo messo dai pazienti (e nemmeno poco) per frenare gli s0pifferi. Et voila, il gioco è fatto. Da lontano fa una bella vicinanza, come si dice. Cambiata la carrozzeria, lo chassis è sempre quello della vecchia Balilla. Attualmente – diciamocelo – un ospedale lasciato un po’ andare, sperperando un capitale di risorse professionali ridotte di numero, costrette a turni e compiti che ne mortificano le capacità.

E non è che questo progetto “a ciel sereno” aiuti a rendere la faccenda un po’ meno confusa.

Che significa – ad esempio –ospedale pubblico-privato? Certo pare difficile significhi che c’è qualche tontolone di imprenditore svegliatosi al mattino con una forte dose di bontà strabordante dal pigiama, il quale decide di regalare un pacco di sodi alla città di Terni , città – tra l’altro – meritevole del rispetto della sua onorabilità e dignità.

E quindi di quale “operazione” si tratta?

Per il consigliere regionale Pd, Fabio Paparelli si è al cospetto di un “progetto ridicolo in quanto all’investimento proposto e con problemi giuridici riguardo alla procedura”: senza contare che “appare quanto mai singolare che la proposta sia avanzata da un privato, che a Terni costruisce di tutto, in questo caso senza neppure uno straccio di manifestazione pubblica di interesse. Cosa c’è dietro? Quali interessi privati?” aggiunge Paparelli. “La finanza di progetto consiste nell’operazione di finanziamento di un progetto in grado di generare flussi di cassa sufficienti a remunerare l’investimento effettuato e a garantire un utile. La domanda sorge spontanea – conclude Paparelli -: in che modo il privato può realizzare utili su un ospedale pubblico?”.

Bah, vattela a pesca. Ma potrebbe configurarsi nella garanzia di gestione dei servizi e delle manutenzioni con conseguente “soddisfazione” di hi ha compiuto tripli salti mortali per assicurarsi gli appalti finora.

Le minoranze al consiglio comunale di Terni ormai appaiono minimo minimo disorientate: “La regione dell’Umbria- sembra avere perso completamente la bussola. In pochi giorni, tra nuovo ospedale pubblico, clinica privata convenzionata e ora ospedale pubblico realizzato e gestito dai privati, abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto”, dichiarano in una nota congiunta i gruppi consigliari di  Movimento Cinque Stelle, Pd, Senso Civico e Terni Immagina.  “Ora la regione – proseguono le minoranze – si rimangia l’ospedale cittadino previsto nel Pnrr appena presentato e aggiunge il progetto di fare il nuovo ospedale di Terni con i soldi  che i privati contano di guadagnare da questa struttura”. Ed anche loro si chiedono: “in che modo il privato può realizzare utili su un ospedale pubblico?”. Nel cercare di darsi una risposta, forniscono una prima conferma: “Da ciò che leggiamo il progetto prevedrebbe come contropartita gli appalti dei servizi interni al costruttore. Sarebbe il primo ospedale pubblico in Umbria a gestione privata dei servizi con tutto ciò che comporta, al di là di una netta sottovalutazione dei costi finanziari e dell’organizzazione dei posti letto”.

La taglia in due il consigliere regionale M5S Thomas De Luca che parla di “Totale assenza di trasparenza e chiarezza, un vedo e non vedo che lascia intendere l’ennesima formula di project financing in cui il rischio d’impresa è totalmente sulla pelle del cittadino ed i profitti nelle tasche del privato. Dal “global service” delle cooperative al “monopolio service”, trasformando il Santa Maria nel primo ospedale privatizzato della regione, in merito a mensa, pulizie, manutenzione, gestione dei parcheggi multipiano”.,

In troppi non capiscono o ciurlano nel manico? Eppure il sindaco Latini gliel’ha spiegata bene tutta la faccenda: “Si tratta di un’occasione importantissima per il nostro territorio e per l’intera regione – sono parole del sindaco di Terni  – in linea con quanto auspichiamo per il rafforzamento e l’ammodernamento del polo sanitario pubblico del ternano. S’inserisce nell’ambito dei rapporti positivi avviati da tempo dalla nostra amministrazione comunale con la Regione Umbria e in particolare con la presidente Tesei e con l’assessore Coletto che ben comprendendo le esigenze del territorio e la strategicità del nuovo ospedale per la sanità regionale hanno voluto inserire lo sviluppo del nuovo polo della salute di Terni anche nelle richieste del PNRR”.

Chiaro, no?

W.P.