Non era uno scherzo: la Lega propone davvero una piazza per Mamme e Papà

scherzo mamma e papà
scherzo mamma e papà
Il consigliere Cozza, presentatore della proposta della Lega

L’hanno fatto! Sembrava uno scherzo, una barzelletta nemmeno degna di un commento; l’invenzione di qualche buontempone. E invece l’hanno fatto davvero. Il gruppo consiliare della Lega al Comune di Terni ha presentato un atto di indirizzo in cui afferma la volontà di intitolare una piazza alle mamme e ai papà. All’argomento sono stati dedicati 75 minuti di dibattito di una delle rare riunioni del consiglio comunale (on line, stante la situazione di emergenza sanitaria). E ancora non è finita perché essendo scaduto il tempo prefissato la riunione è stata aggiornata.

D’altra parte, dice la Lega, non è stata forse dedicata alle Bambine e ai Bambini piazza Solferino? Anche quello, comunque, a suo tempo parve sulle prime lo scherzo di un buontempone, tanto è vero che quella piazza continua a chiamarsi Piazza Solferino. Non esiste, quindi, a Terni nessuna piazza della Bambine e dei Bambini, se non altro perché la legge toponomastica (che risale al 1927, tempi “garantiti”) non lo consente. Né consente di fare una targa con sopra scritto “Piazza delle Mamme e dei Papà”. La cosa, quindi, va considerata per quello che è: una iniziativa propagandistica.

Non solo. Basta fare riferimento al discorso pronunciato dal presentatore dell’atto d’indirizzo in una sede Istituzionale (quindi molto seria e degna di rispetto) dal consigliere Marco Cozza, a suo tempo eletto nella lista M5S, poi protagonista di trasmigrazione dall’altra parte dell’emiciclo di Palazzo Spada. Ha detto Cozza, in sostanza: sappiamo benissimo che la proposta non piacerà a tutti, ma ce ne faremo una ragione (come a dire che chi comanda fa legge); un luogo cittadino dedicato alle mamme e ai papà perché è la famiglia fatta di una mamma e di un papà il fulcro della società; la famiglia, certo, però quella che piace a noi perché non tutte le famiglie ci piacciono.

Poi c’è la motivazione: in una città in cui le famiglie sono in difficoltà, in cui i giovani non hanno una prospettiva, sono le mamme e i papà gli eroi che ci mettono una pezza. E chi altri sennò? Chi quella città la governa forse: potrebbe in qualche modo cercare di cambiare uno stato di fatto che è – su questo ha piena ragione Cozza – magari riorganizzandola quella città insieme ai suoi servizi; scendendo in campo a muso duro per difendere posti di lavoro messi in forse, ponendo le condizioni per creare qualche occupato in più; cercando di dare un aiuto vero a categorie in particolare difficoltà in  momenti come quello attuale; intanto evitando di far pagare “piene” le rette della mensa scolastica anche a chi per causa di forza maggiore magari il figlio a scuola non lo accompagna per una settimana o più… In attesa di tutto questo la risposta è: “Uh, quanto ci dispiace”, e si propone di celebrare la mamma e il papà (ma non tutti intendiamoci, solo quelli che ci piacciono) intitolando loro una piazza. Sempre col figlio disoccupato rimangono, ma vuoi mettere la soddisfazione?