Narni, l’M5S chiede linee guida chiare: “Che deve fare chi è a rischio contagio?”

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L’Ospedale di Narni

“Ci stanno arrivando segnalazioni e richieste di aiuto da ogni parte, dai medici preoccupati per l’assenza di un piano per l’Ospedale di Narni, a genitori preoccupati con figli in quarantena cui l’USL non farà loro alcun tampone, dai pazienti immunodepressi, ai pazienti oncologici, che hanno bisogno di terapie e di sicurezza che non arrivano”. La situazione, così come la descrive per il Movimento 5 Stelle narnese, Luca Tramini, appare davvero complicata.

“Ci sta decisamente sfuggendo di mano dice Tramini –  Alcuni genitori stanno denunciando che a seguito dell’avvertimento da parte di Usl2 riguardo i loro figli venuti a contatto con un ragazzo positivo al Covid-19 dovranno fare 14 giorni di quarantena, con la possibilità di effettuare tampone solo in presenza di sintomi. D’altra parte nessuna prescrizione è stata data agli stessi genitori che avendo un potenziale contagiato in casa rimarrebbero liberi di muoversi. Senza alcun tipo di prescrizione o monitoraggio e sopratutto senza alcuna risposta dalla Regione i genitori non sanno cosa devono fare. Come dovrebbero comportarsi? Smettere di lavorare ed andare in auto-isolamento? Senza una comunicazione ufficiale dell’Usl, sembra davvero assurdo tutto questo, non si capisce dove sia finito il tracciamento, la prevenzione e la nostra Regione”.

E’ in sostanza la mancanza di linee di comportamento precise quella che viene denunciata.

Un dipendente Usl che lavora all’Ospedale di Narni – riferisce Tramini – denuncia la situazione del nosocomio Narnese: pazienti arrivati dall’Ospedale di Terni, che è struttura covid dedicata, pazienti positivi al virus che hanno costretto la struttura narnese “ad affrontare – sono parole riferite a una lettera del dipendente ospedaliero –  una situazione per la quale non eravamo, e non siamo tuttora, pronti. Costretti a fare interi turni di lavoro con un solo camicie a disposizione, senza poter neanche mangiare o andare in bagno perché altrimenti si contamina. Non ci sono percorsi differenziati, non ci sono ascensori diversi da quelli comuni, mentre nel frattempo le altre attività dell’ospedale vanno avanti regolarmente. Problematiche segnalate alla direzione sanitaria e già al centro di riunioni, per ora però nessun provvedimento migliorativo è stato preso”.


“I pazienti immunodepressi o più fragili che devono andare ad eseguire terapie presso la struttura narnese hanno bisogno di sicurezze,  di protocolli o azioni da  mettere in pratica per tutelarli e difenderli. – conclude Tramini – e questo ci preoccupa e ci fa chiedere se dalla Regione Umbria ci sia qualcuno realmente interessato del nostro territorio, perché ad oggi dato tutto quello che sta accadendo non sembra. Ci sentiamo abbandonati a noi stessi e dimenticati come sempre, la differenza è che ad oggi la situazione è molto più grave”.