L’Ordine dei Giornalisti chiama a buca l’ex tecnico rossoverde Pochesci

Conticelli

“Ci sono giornalisti a libro paga di Ranucci, pagati da lui per scrivere cose a lui gradite”. A parlare così, alcuni giorni fa, fu Sandro Pochesci ex allenatore della Ternana. Stefano Ranucci è il presidente della società rossoverde, o meglio lo era perché proprio ieri ha confermato ufficialmente il passaggio delle consegne, perché comunque la Ternana resta nelle sue mani. Beghe tra un allenatore rancoroso per essere stato esonerato e un presidente che era insoddisfatto di come andavano le cose in campionato. Cose loro se non fosse che le dichiarazioni di Pochesci tese a far dispiacere a Ranucci hanno messo in mezzo i giornalisti, cui è stata rivolta dallo stesso Pochesci un’accusa pesante: quella secondo cui alcuni dei giornalisti sportivi ternani sarebbero foraggiati dalla Ternana. Per fare che, poi? Riferire un risultato non vero di una partita? Ormai, si sa , è di moda accusare ed insultare i giornalisti.

Beh, la reazione è più che giustificata: dopo l’Ussi (l’Unione stampa Sportiva) è ora l’Ordine umbro dei giornalisti a scendere in campo, con una nota diffusa proprio ieri. “Recenti dichiarazioni rilasciate a un’emittente televisiva da Sandro Pochesci, ex allenatore della Ternana, sono tali da chiamare in causa, qualora dovessero risultare sostenute da elementi probatori, delicati profili di responsabilità penale e deontologica dei giornalisti. – si legge – Sulla scorta di tale considerazione, e nel solco dell’impegno che l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria profonde per la crescita morale e sociale della categoria, il presidente Roberto Conticelli, a nome del Consiglio, invita lo stesso Pochesci a rappresentare nelle sedi competenti, e direttamente all’Ordine dei Giornalisti per le possibili derivazioni deontologiche, le prove a sostegno delle proprie dichiarazioni”.

Se ha qualcosa da riferire, insomma, che lo faccia nelle sedi opportune ed assumendosi le relative responsabilità delle proprie affermazioni, Sandro Pochesci. Che non può sparare in mezzo al gruppo, insinuando e lanciando accuse a gogò, parlando ai microfoni di un’emittente umbra quale è Tef. Non si può tirare il sasso e poi nascondere la mano facendo finta che a parlare sia stato un ventriloquo. “Da un uomo di sport come Pochesci i giornalisti umbri – aggiunge la nota – si attendono un comportamento eticamente rappresentabile e dunque lontano dal fumus del “non comprovabile” o del “sentito dire”, circostanze queste ultime che invece imporrebbero da parte del Consiglio regionale dell’Ordine, nelle sedi a ciò abilitate, una netta presa di posizione a sostegno dell’onorabilità della categoria”.