Liste d’attesa e privatizzazione strisciante della sanità umbra

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L’Opinione

di GIOCONDO TALAMONTI*

Premesso che nonostante l’impegno dichiarato di risolvere il problema delle “liste di attesa”, non risulta a tutt’oggi un sostanziale miglioramento della situazione, per alcune tipologie d’esame, come la colonscopia, l’attesa è annuale presso gli ospedali della provincia di Perugia, mentre a
Terni non c’è neppure la possibilità di prenotarsi. Peggio che andar di notte se si tratta dell’holter e delle visite cardiologiche che hanno tempi di attesa inconciliabili con tutela della salute degli utenti.

La cosa rappresenta una legittima preoccupazione per la comunità ternana; la situazione, pur nella sua complessità, non è giustificabile, né accettabile in una società che guarda al benessere e alla salute dei cittadini. Cresce il numero di ternani che per esigenze personali è costretto a rivolgersi alle
strutture private con sensibili esborsi. Si ritiene giunto il momento di attivare le necessarie procedure per ottimizzare l’organizzazione sanitaria, e attivare le risorse umane e strumentali in grado di trovare finalmente soluzione al problema con risposte più immediate.

Molti si chiedono se, nella sua nuova veste politica, la Regione si sia posta l’obiettivo di depotenziare la sanità pubblica a vantaggio di quella privata, nonostante appaia evidente che non esistano sufficienti strutture a pagamento nel nostro territorio che possano garantire la salvaguardia dei cittadini in situazioni di emergenza come nel caso di pandemia.

La convenzione con l’universita’

La convenzione Università-Regione potrebbe offrire l’occasione per dare una svolta all’Ospedale e all’ASL di Terni, confermando l’autonomia di entrambe le strutture. Perché questo si verifichi occorre l’impegno di tutta la cittadinanza, in primis del Sindaco e dei parlamentari eletti, considerato
che le battaglie per la difesa del territorio impongono comuni azioni fra maggioranza e minoranza di governo. Si assiste, invece, ad un silenzio assordante che sa di complicità da parte di chi dovrebbe attivare gli opportuni interventi.

Terni è strettamente legata alla presenza e al rilancio dell’Università sul suo territorio. Dalla crescita del settore dipende il futuro prossimo della città. L’obiettivo deve essere comune alle forze imprenditoriali, agli Ordini professionali, alle Istituzioni locali e agli operatori, in quanto coinvolge i
progetti realizzativi di ogni comparto impegnato a dare solidità economica, culturale e tecnologica al tessuto sociale della città.

Dalla Convenzione Regione-Università, Terni attende improcrastinabili risposte, sia in termini di efficienza sanitaria che di interventi politico-amministrativi per dotare della necessaria autonomia l’Ospedale e assicurare un forte rilancio dell’Università.

*Presidente Ass. Berlinguer-Terni