Lavoratori e amianto: botta e risposta con polemica tra Coletto e De Luca

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“La Regione Umbria non ha assolutamente messo in secondo piano la tutela della salute dei lavoratori esposti ai rischi derivanti dall’amianto e, al contrario di quanto sostiene un consigliere di minoranza dell’Assemblea legislativa, l’attuale governo regionale sta facendo oggi tutto quello che non è stato fatto in passato, almeno dal 2016”.

Lo sostiene l’assessore regionale alla Salute e Welfare, Luca Coletto, rendendo noto che nell’ultimo triennio i competenti Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali, hanno raccolto ed esaminato complessivamente 2.176 pratiche distinte in piani di lavoro per la bonifica e di rimozione e smaltimento dell’amianto, mentre, nello stesso periodo, sono stati complessivamente 1.421 i cantieri ispezionati. 

Inoltre, nel nuovo Piano Regionale della Prevenzione sarà inserito un apposito programma di attività da realizzare in accordo con i competenti Servizi della Direzione regionale Ambiente e in collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali e ARPA Umbria, destinato ad effettuare l’aggiornamento del monitoraggio dei siti, pubblici e privati, in cui risulti la presenza di manufatti in cemento-amianto.

Il consigliere di minoranza cui si riferisce l’assessore è Thomas De Luca, dell’M5S il qule nella mozione aveva chiesto L’istituzione immediata del Fondo regionale per le vittime dell’amianto e un nuovo censimento sulla presenza di manufatti ormai fermo agli anni 2009-2011. “La risposta dell’assessore Coletto ricalca il solito schema del ‘faremo faremo’ – replica De Luca – l’assessore si vanta di obblighi espletati dalle imprese che semplicemente seguono le leggi. I piani di lavoro non vengono redatti quindi da un obbligo regionale. Rispetto alle attività che ‘saranno’ inserite nel nuovo Piano regionale della Prevenzione diciamo che attendiamo fiduciosi”.