L’Associazione Terni Città Universitaria: “Nuovo ospedale, c’è davvero la volontà?”

L’Associazione Culturale per Terni Città Universitaria che sul tema del nuovo ospedale cittadino ha posto pubblicamente per prima i temi del “dove”, “come” nel senso di con quali risorse e “in quale cornice di intervento complessivo sulla sanità dell’Umbria sud” vuole richiamare l’attenzione, in un dibattito pubblico che ci pare stenti a decollare, sulla necessità che le istituzioni competenti procedano rapidamente a collocare questa scelta nella opportuna cornice politico/amministrativa.
È notizia di giovedì 11 febbraio, il Messaggero “Recovery ora è ufficiale: niente nuovo ospedale”. L’articolo riportava, citando come fonte le bozze più aggiornate di elaborazioni regionali da presentare in sede nazionale come contributo al PNNR, l’assenza del progetto del nuovo Ospedale di Terni mentre segnalava la presenza di tutta la vecchia programmazione, tra cui l’Ospedale di Narni-Amelia e Città della Salute.
Lo stesso dicasi per la programmazione generale regionale, il DEFR 21-23, che, nella versione di fine anno 2020 presentata al Consiglio Regionale – in attesa del nuovo PSR, si limitava a riportare un elenco degli interventi regionali già in finanziamento a carico della L.67/88 e aveva richiesto un emendamento della maggioranza, fonte peraltro di polemica politica, per inserire nel testo dei riferimenti al potenziamento
delle strutture dell’Umbria sud.
Qualche giorno prima il Sindaco Latini, sempre sulle pagine del giornale, faceva riferimento all’importanza della decisione presa dalla regione sul nuovo ospedale, al fatto che sarà realizzato con l’apporto dei privati e che sarà previsto “accanto” a quello attuale. Tutto possibile e per certi versi auspicabile (che si realizzi il nuovo ospedale) per carità: ci piacerebbe che ciò avvenisse all’esito di un minimo di dibattito pubblico, anche e soprattutto politico istituzionale, delle appropriate forme di trasparenza e concretezza (il riferimento è intanto alla programmazione politico/amministrativa), convinti che “dove” realizzarlo ossia con quale idea di città, “con quale formula di finanziamento” e “in quale cornice di servizi” non siano temi
assolutamente banali, ma decisivi per il futuro della città e del suo rilancio.

Dr. Ciano Ricci Feliziani;
Prof. Puxeddu Adolfo
Ing. Giocondo Talamonti