Land Art al museo archeologico dell’Umbria

manu land art
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Venerdì 3 settembre alle ore 17,30, in occasione di Umbria Green Festival, la
direttrice Maria Angela Turchetti inaugurerà al Museo archeologico nazionale
dell’Umbria la mostra di land art “Il canto della Terra”.

L’esposizione, curata da Paolo Repetto con opere di Christo, Olafur
Eliasson, Hamish Fulton, Alfonso Fratteggiani Bianchi, Andy Goldsworthy,
Gianfranco Gorgoni, Richard Long, James Turrel, sarà visitabile fino a mercoledì 8
settembre.

La land art è una forma d’arte contemporanea nata negli Stati Uniti tra il 1967 e il
1968, caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale, in
particolare negli spazi incontaminati come i deserti, le spiagge, i laghi. Si viene così
a creare un legame unico tra l’individuo e l’ambiente stesso in cui è immerso, nel
quale l’artista vuole lasciare un segno indelebile. Fu il film Land Art, realizzato da
Gerry Schum nel 1969, a dare il nome al movimento artistico. Il titolo, nato come
abbreviazione di Landscape Art (arte nel paesaggio), etichettò le opere d’arte
realizzate nel contesto paesaggistico, ambientale.
Gli artisti contestano la visione della natura come risorsa sfruttabile all’infinito,
considerandola, invece, come un sistema dinamico e interattivo. Come ha
affermato lo stesso Repetto, “un sapiente, nuovo arcaismo, si sposa meravigliosamente al
mondo (…) degli antichi etruschi. La pietra, il fango, l’acqua, come materiali essenziali e vitali”.

Prenotazione obbligatoria: [email protected] – +39 3450186620., green pass ob bligatorio