La “Terni” ridiventa solo un’acciaieria

 

Il 9 maggio 1965

I giornali italiani danno una notizia importante nelle pagine dell’economia: la sera prima, l’8 maggio, l’assemblea straordinaria della Finsider ha approvato l’inglobamento della “Terni Società per l’Industria e l’elettricità”. Una misura

Acciaierie 1958
Le acciaierie di Terni nel 1960

necessaria, si spiega, visto che ormai, avvenuta la nazionalizzazione della produzione di energia elettrica, la Terni ha perso il suo settore produttivo di maggiore peso economico. Alla questione elettrica si è anche aggiunto lo scorporo della chimica e delle cementerie.
E’ stato perciò ritenuto necessario procedere ad una razionalizzazione della “Terni” prendendo atto che sul piano operativa ormai non era altro che una società siderurgica. Insieme alla Terni Finsider ingloba anche Finelettrica, società che possedeva una parte del capitale azionario della società ternana.
Nasce così una nuova società la “Terni industrie siderurgiche spa” cui fu conferito il complesso degli stabilimenti siderurgici di Terni, le quote azionarie possedute dalla vecchia società nella Terninoss e le partecipazioni in altre società, le proprietà immobiliari che essa deteneva a Terni, Roma, Milano e , in misura minore, in altre località. Il capitale sociale diventava di 22 miliardi e 166 milioni di lire, diviso in oltre ottantotto milioni di azioni da 250 lire ciascuna.
Da quel 9 maggio 1965 la “Terni” tornava ad occuparsi solo di acciaio.

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