La Regione: “Azienda ospedaliera unica in Umbria” ed è subito bagarre

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L’assessore Coletto all’inaugurazione di un nuovo servizio dell’ospedale di Terni

Il concetto è il seguente: l’alta specialità a Terni non si tocca, ma per l’Umbria sarebbe meglio che le due aziende sanitarie diventassero una sola. Mica per altro: per una questione di costi. L’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, in un’intervista al Messaggero si esprime così. Come se fosse un’ovvietà, un concetto ormai fatto proprio dall’amministrazione regionale. Via il cervello dell’azienda ospedaliera però in cambio Terni deve avere – è sempre il concetto espresso dall’assessore – un nuovo ospedale. Un ospedale bello, scintillante e pure la garanzia che nessuno romperà il “giocattolo della domenica” perché se il patron (o ha detto “paron” in veneto?) potrebbe vedere soddisfatta la sua aspirazione alla realizzazione di una clinica privata convenzionata con la Regione, e quindi continuerebbe a sostenere la squadra di calcio. E poi… una clinica privata a Terni sarebbe un segnale di riequilibrio nei confronti di Perugia, che di struitture sanitarie del genere ne ha cinque contro le zero del capoluogo del sud.

Non si sa per quale mistero del subliminale, ma il pensiero corre – per un attimo – alla magnanimità dei colonizzatori che portavano la civiltà in vari luoghi del pianeta portandosi via nel contempo quel che più era consono ai loro interessi.

Tutti zitti a Terni? Per ora dalle parti governative silenzio di tomba, ma forse staranno pensando. Immediate le prese di posizione dei consiglieri comunali di Senso civico, Pd, M5s, e del consigliere regionale (M5S pure lui) Thomas De Luca. “L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto getta definitivamente la maschera sulle intenzioni della giunta Tesei. Sopprimere l’azienda ospedaliera di Terni e istituire un’unica azienda ospedaliera regionale, ovviamente con direzione nel capoluogo”, apre le danze De Luca, che aggiunge: “Questo succede mentre all’ospedale di Terni, negli ultimi tre mesi, gli interventi chirurgici vengono rimandati, le liste di attesa si allungano e le assunzioni tardano ad arrivare”.

Sarà anche questo effetto dei costi elevati? “Con assoluta leggerezza e noncuranza l’assessore Coletto motiva questa scellerata e folle decisione con una generica “razionalizzazione dei costi” che avrà come effetto l’allargamento della forbice tra il capoluogo, il Santa Maria di Terni, gli ospedali di comunità ed i territori dell’Umbria. In una regione in cui per prenotare una visita occorre aspettare mesi, invece di procedere ad un’integrazione orizzontale tra USL e aziende ospedaliere di riferimento, la giunta regionale conferma un autentico saccheggio politico in atto da decenni ai danni dell’Umbria meridionale. Perché questo rappresenta la chiusura dell’azienda ospedaliera di Terni e il suo accorpamento con quella di Perugia”. Ci mette del fiato, De Luca. E pure lui fa riferimento alle colonizzazioni. E comunque alla storia dei costi non pare crederci per niente.

Restando nel loro campo, i consiglieri di opposizione a Palazzo Spada pongono un’altra questione seria:  “Sulla sanità, Latini dica se vuole fare il sindaco di Terni o gli interessi della Lega e del nord dell’Umbria. E’ inaccettabile – sostengono in una nota congiunta i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle, del Pd e di Senso Civico – l’intervista rilasciata dall’assessore regionale alla Sanità Coletto in merito al  futuro dell’Azienda ospedaliera ternana”, perché ” “L’idea di un’azienda unica è uno schiaffo alla nostra città e alla volontà espressa unitariamente dal consiglio comunale. Il depotenziamento del Santa Maria di Terni è ancora più inaccettabile in questa lunghissima fase di emergenza Covid che ha dimostrato come il servizio pubblico sia fondamentale. E’ necessario dunque un rafforzamento, non un depauperamento con decisioni ragionieristiche che indeboliscono ancor di più la risposta sanitaria sul territorio”.

Insomma, loro la vedono “nera” e a fianco di un’inaccettabile concetto della sanità umbra espresso dall’assessore Coletto, pongono un intollerabile “silenzio del sindaco Latini e dei consiglieri della Lega. Dicano chiaramente – sollecitano – se stanno con Terni o con Coletto. Terni ha bisogno di un sindaco che faccia gli interessi della città e non quelli del partito che che puntualmente sta dimostrando di mettere in campo scelte che tirano l’acqua sempre verso i mulini del nord della regione”.