La Lega di Terni e i prestiti alle imprese: “Il governo Conte fa solo propaganda”

Terni palazzo spada fase 2

E l’M5S replica: “State accusando il sistema bancario”

Comune Forza Italia ora Lega
Federico Brizi, capogruppo consiliare della Lega a Palazzo Spada

Il gruppo consiliare della lega al Comune di Terni parte nuovamente lancia in resta contro il Governo di Cinquestelle e Pd che accusa – e se lo dice la Lega… – di fare solo propaganda “In questi giorni di propaganda del governo Conte sentiamo parlare di un fondo per le imprese in difficoltà di addirittura di 10 miliardi di euro, purtroppo – dichiara infatti in una nota il gruppo consiliare della Lega al Comune di Terni – ci  giungono numerose segnalazioni di piccoli e medi imprenditori che non riescono ad accedervi. Nella realtà infatti non si tratta di denaro a fondo perduto da erogare alle aziende che sono drammaticamente ferme da ormai due mesi a causa dell’emergenza Covid-19, si tratta di un vero e proprio prestito erogato dalle banche, sottoposto a tutti i vincoli e le misure cautelative delle banche. Quindi nessun trasferimento immediato nelle imprese che devono pagare fornitori, affitti, tasse, stipendi arretrati, ma una procedura di richiesta di denaro, nella quale la banca valuta l’indebitamento complessivo dell’azienda, le garanzie, i bilanci – spiegano quelli della Lega – I fino a 25 mila euro per le piccole imprese anche nella cosiddetta procedura semplificata rimangono dunque un miraggio, per non parlare del secondo scaglione fino a 100 mila euro, dove abbiamo segnalazioni di imprenditori che hanno avuto dalle banche la risposta di non perdere tempo a fare la domanda!”.

“Pensavamo che il governo Conte facesse propaganda ma qui stiamo alla fuffa, come lamentano le associazioni di categoria finora le imprese non hanno visto un euro liquido, ma solo promesse, solo fuffa per le conferenze stampa della notte”, aggiungono i consiglieri comunali ternani della Lega.

Comunque niente paura perché loro si sono già mossi: “Come gruppo consiliare abbiamo subito interloquito con le nostre rappresentanti in parlamento, la presidente della commissione Attività Produttive Commercio e Turismo Barbara Saltamartini e la senatrice Valeria Alessandrini”, le quali, a quanto pare, sono sono il braccio delle menti ternane leghiste e non, come sembrerebbe a primo approccio, rappresentanti una di un territorio laziale, l’altra dell’Umbria meridionale. Comunque sia, a loro, la Lega di Terni ha chiesto alle sue rappresentanti che “seppur dalle fila dell’opposizione alla maggioraNza Pd-Cinque Stelle, si attivino per evidenziare a livello nazionale questo scandalo e per mettere in campo tutti gli strumenti di contrasto possibile”.

La Lega ricorda anche che “nel nostro territorio, a fronte di un governo che promette finanziamenti che nessuno ha visto, le imprese stanno chiudendo, alcune non si riattiveranno già dal 5 maggio. Presto avremo centinaia di famiglie senza reddito, una situazione che avrà ripercussioni sconvolgenti in campo economico e sociale” e quindi già avvertono: succeda quel che succeda, non è colpa loro.

Al solito pronta la replica che arriva dritta dritta dai consiglieri comunali ternani dei Cinquestelle. “Le accuse del gruppo consiliare della  Lega che bolla come fuffa i fondi alle imprese sono estremamente gravi e tirano in ballo direttamente il sistema bancario. Lo stesso presidente dell’Abi, Patuelli, ha dichiarato non più tardi di una settimana fa che le pratiche potrebbero esser gestite ed evase anche in un solo giorno”, dichiarano, chiedendo che “vengano convocati al più presto i vertici regionali dell’Abi in un’apposita seduta di commissione così da rappresentare le problematiche evidenziate”.
“Il nostro paese e la nostra città – spiegano i Cinquestelle  di Terni – sono composti per la maggior parte da imprese di dimensione medio piccole, oltre che piccolissime o a carattere familiare. Proprio per questo è stata pensata questa importantissima misura, intrapresa tra l’altro anche da altri governi come la Germania per consentire a questo comparto un accesso immediato al credito prevedendo l’erogazione di prestiti fino a 25 mila euro con un tasso agevolato senza che le banche debbano effettuare alcuna valutazione di merito, così da ridurre al minimo i tempi per l’erogazione. A questo va aggiunta anche l’ulteriore agevolazione che prevede un preammortamento di due anni del finanziamento.
Riteniamo che si possa e si debba fare quanto prima piena luce sulla vicenda, per cui invitiamo il presidente della terza commissione ad effettuare una convocazione dei vertici regionali di ABI e Banca d’Italia”.