La “frusta” di Fratelli d’Italia s’abbatte sulla giunta regionale

giunta umbria tesei frusta

Recovery Fund: “Progetti raffazzonati”. La pandemia: “Sindaci usati come scudi umani”. L’azione di Governo: “Calata dall’alto e al di fuori del reale”

Zaffini frusta
Il sen. Franco Zaffini coordinatore umbro di Fratelli d’Italia

E’ una critica dura, una frustata vigorosa assestata sulle terga di un cavallo che invece di galoppare, caracolla. Il cavallo, nel caso in ispecie, è la Giunta Tesei. La frusta l’ha in mano il coordinatore regionale umbro di Fratelli d’Italia, senatore Franco Zaffini, uno che il senatore lo fa.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso di un’insofferenza che pare a lungo i repressa sono state probabilmente le ultime decisioni della presidente umbra riguardo all’emergenza pandemica. Quel segnalare la necessità di nuove emergenze demandando ad altri la scelta: i sindaci e le Asl.

Così  Zaffini, nella giornata domenicale di fine gennaio, sbotta. Prende carta e penna e scrive una lettera in cui prende di petto la questione. L’intestazione del suo scritto è significativa: “Umbria, una situazione grave che va subito affrontata”. Sostiene Zaffini in sintesi: la gestione delle misure anticovid “è lasciata all’emergenza quotidiana” e affrontata “in grave ritardo”, coi “Sindaci usati come scudi umani nell’emergenza (come sta accadendo in questi giorni anche su scuole e spazi pubblici) e interi territori in comprensibile agitazione e in aperta polemica con le scelte sanitarie dell’emergenza attuate senza un progetto di comunicazione e condivisione: ad esempio quello sul ruolo degli ospedali di Spoleto, Pantalla e Terni”.

Finisse qui, non sarebbe niente. Ma c’è il resto. Perché Zaffini porta un altro esempio, che va ben oltre la gestione dell’emergenza pandemica e che riguarda i “progetti” trasmessi al Governo per Recovery Fund. “Progetti”: la parola la scrive proprio così, tra virgolette. Bollandoli come frutto “della programmazione della sinistra e raccattati alla rinfusa nei cassetti degli assessorati”. Parole dure. Vere e proprie accuse ad una Lega che ne esce come autoreferenziale, dedita al voler gestire il governo regionale come un’esclusività, poco incline a iniziative e progettazioni proprie.

No, così non va e bisogna metterci una pezza subito. “Fratelli d’Italia rivendica un profondo cambio di paradigma nell’azione dell’Amministrazione dell’Umbria – dice Zaffini – è impensabile rincorrere solo i problemi, serve da subito visione e programmazione per sostenere e arginare l’operato di un’azione amministrativa che viene avvertita come calata dall’alto, in molti casi senza contatto con la realtà”. Per Zaffini serve invece “una gestione collegiale con il coinvolgimento del Consiglio Regionale e dei Partiti (che ricordiamo hanno vinto le elezioni) e mettendo intanto fine al ruolo esorbitante del Capo di Gabinetto” e adottando “strumenti di preventiva condivisione mettendo fine a questa assenza della politica e mancanza di visione. Basta con le intromissioni, spesso goffe e provinciali, nelle dinamiche interne dei Partiti e delle Amministrazioni comunali”. Come avvenuto ad esempio nel 2019 a Terni – parliamo del secondo capoluogo della Regione – quando a ciel sereno scattò il “blitz di Ferragosto” con la revoca delle deleghe, da parte del sindaco leghista, ad un assessore che in Fratelli d’Italia (Marco Cecconi) non rivestiva certo un ruolo di secondo piano. Uno sgarbo politico, quanto meno un’entrata a piè pari nelle questioni interne di un altro partito che inghiottì il boccone pensando soprattutto alla tutela di una svolta politica avvenuta giusto un anno prima. Uno sgarbo che sembra sia rimasto nella memoria, elefantiaca di Zaffini. “Oggi l’Umbria è attesa ad uno scatto di orgoglio e FDI è consapevole della grande responsabilità ricevuta dai cittadini – aggiunge – Ci sono appuntamenti che stanno alle porte, come il piano sanitario e il piano dei rifiuti, che non possono essere affrontati con superficialità e arroganza, questa peraltro del tutto fuori luogo e fuori contesto”. “Va rinsaldata l’alleanza di coalizione che ha determinato una svolta attesa da anni ma che ancora non si è vista ed anzi appare oggi compromessa se non negata”.