Jindal rifiuta accordi, gli operai occupano la Treofan e le opposizioni in Comune sollecitano il sindaco: “Vai con l’esproprio”

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Latini treofan

Hai voglia a cercare soluzioni, ad avanzare proposta, a dichiarare disponibilità alla trattiva: Jindal manco si scalfisce e va avanti. Treofan, per quel che la riguarda è al capolinea. La Jindal ha inviato le lettere di licenziamento e chiude. C’è stata infatti l’ “ennesima fumata nera da parte del board di Jindal, che ha ancora una volta rigettato le mediazioni elaborate con il liquidatore della Treofan – riferiscono i sindacati – Un punto di mediazione sofferto che avrebbe agevolato il processo di reindustrializzazione del sito produttivo.
Un punto di mediazione equilibrato ancora una volta reso vano dall’arroganza del management della multinazionale indiana di cui l’unico obbiettivo è quello di distruggere definitivamente lo stabilimento di Terni, trascinando in una complessiva agonia l’intero polo chimico e la comunità ternana”.
E quel che è peggio è che non si registri nessun guizzo, una presa di posizione clamorosa e dura da parte delle forze politiche, sociali e Istituzionali umbre e ternane.

“I lavoratori – si legge nella nota diffusa dai sindacati – hanno da sempre ricercato un accordo che prevedesse la continuità produttiva, pur in presenza di molteplici opportunità legali da fare valere nelle sedi opportune dopo le tante malefatte degli amministratori dell’azienda”, ma Jindal ha rigettato l’accordo e ha “decretato l’indisponibilità a trovare una soluzione pacifica alla vertenza, motivo per cui ora, si prepara la durissima battaglia legale che porterà la multinazionale di fronte ai giudici italiani e saranno chiamati a rispondere” , dicono le organizzazioni sindacali. Le quali informano che “Nel frattempo la fabbrica torna nelle mani dei lavoratori che da hanno occupato lo stabilimento impendendo che un solo macchinario ed un solo grammo di prodotto siano portati fuori”.

“Solidarietà assoluta alle lavoratrici e ai lavoratori della Treofan. Il sindaco prenda provvedimenti. Come opposizioni – dichiarano in una nota congiunta i consiglieri comunale di Senso Civico, Pd, Movimento Cinque Stelle e Terni Immagina –  sono pronte a sostenere qualsiasi iniziativa, anche l’esproprio”. “Come ternani siamo stanchi di chi considera la nostra città una terra di conquista per le sue attività predatorie. Come ternani – proseguono i gruppi consigliari di opposizione – chiediamo a gran voce che chi è stato eletto sindaco della città vada oltre le visite di cortesia e qualche passerella.  I lavoratori del territorio non sono parenti malati da andare ogni tanto a consolare, fra una messa e l’altra.  Le manifestazioni di lotta non sono processioni a cui partecipare battendosi il petto. Oggi è in gioco non solo il presente di 142 famiglie ternane, ma il futuro stesso della produzione ternana e dell’intera città. Chi è stato chiamato a guidarla ha il dovere di essere presente ai tavoli delle trattative, attivarsi personalmente per il coinvolgimento di privati interessati, battere forte i suoi pugni ed esporsi minacciando e se necessario utilizzando davvero ogni potere che la legge gli attribuisce per difendere l’interesse pubblico, anche l’esproprio. I ternani non hanno paura e hanno bisogno di essere guidati da chi non ne ha. Le opposizioni sono pronte a sostenere ogni azione forte del sindaco”