Inquinamento, Upt stringe all’angolo il Comune e chiede: “Aridatece il tram”

tram a viale Brin Terni
Paola Pincardini

Un ritorno al tram. Una linea che traversi tutta la città partendo da  Biorgo Rivo ed arrivando all’ospedale Santa Maria, passando ovviamente (allegria!) per il civico cimitero oltreché per il centro cittadino.

La richiesta l’avanza in Comune il gruppo consiliare “Uniti per Terni” ed è contenuta in una nota diffusa da Paola Pinardini, la quale è – appunto – consgliera di Upt a Palazzo Spada. Una acelta coraggiosa, la definisce, Pincardini la quale comunque sollecita da parte dell’amministrazione comunale “rapidità, coraggio e visione, pensando a progetti realmente innovativi” per mettere in qualche modo una “pezza” alla situazione ambientale ternana che non si fa che definire preoccupante. “Si tratta di una situazione che si trascina da anni – commenta Paola Pinardini – che ha visto le istituzioni locali non rappresentare in maniera adeguata le sacrosante richieste di una cittadinanza che da tempo pone la priorità del diritto alla salute e di una città più vivibile. Duole constatare – aggiunge – che da un anno e mezzo a questa parte non vi è stato quel cambio di passo che la città si attendeva. Pur apprezzando alcuni nuovi interventi non possono essere qualche decina di metri quadri di pavimentazione stradale antismog o le piantumazioni lungo alcune strade cittadine a dare quelle risposte attese”. Né paiono sufficienti ad Upt “le politiche per il contrasto dell’inquinamento da mobilità.  Una lotta efficace al Pm10 non può essere affidata alle sole ordinanze adottate in base agli obblighi di legge.
Occorre aprirsi alla città, alle associazioni, alle organizzazioni sindacali. Occorre iniziare a confrontarsi su una rete di piste ciclabili che sia facilmente percorribile e realmente alternativa all’uso dell’auto”,

Si lancia un avviso di “sveglia!” ad un’amministrazione cui si chiede prima di tutto “un confronto molto più serrato tra il Comune e le attività produttive che hanno ricadute ambientali significative, ad iniziare da Ast. Purtroppo constatiamo – continua Pincardini – che il tema dell’intensificazione dei controlli delle emissioni, anche con strumentazioni più efficaci, sembra scomparsa dall’agenda dell’Amministrazione, con l’occasione vorremmo sapere se si sta lavorando in tal senso. Così come se ci siano interventi migliorativi in termini ambientali per uno degli impianti siderurgici più importanti di Italia. Non abbiamo registrato cambi di passi significativi neanche per quanto riguarda la situazione dell’impianto di incenerimento, il no all’ampliamento dell’attività non può diventare la foglia di fico per nascondere il tema principale della questione: l’attività attuale dell’inceneritore e se essa sia compatibile con un territorio già ambientalmente stressato. La vera risposta è la delocalizzazione dell’impianto”.

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