Iniziativa per avvicinare scuola e genitori: ma senza “cappelli”

La dirigente dell’Itt Cinzia Fabrizi, l’assessore comunale Valeria Aklessandrini, il presidente di Age Umbria Maurizio Valentini, alla firma del protocollo d’intesa

Sembra che il contatto diretto genitori-insegnanti attraverso il “colloquio” una volta temuto dagli studenti quasi come un esame, non basti più. Ed allora ci vuole in “aiutino” a far sì che il contatto genitori-scuola diventi più saldo e – magari – consapevole e partecipato. Presso l’Istituto Tecnico Tecnologico di Terni, scuola spesso all’avanguardia per iniziative che vanno oltre il classico rapporto docente-discente, è stato creato, già tempo addietro, uno sportello dedicato ai genitori. Lì si trova la risposta a tanti quesiti, dubbi e perché no rimostranze. O almeno questo è l’obiettivo. Un terzo che proprio perché tale dia anche sicurezza e fiducia.

Adesso il servizio – perché di questo si tratta – si amplia, si allarga alle altre scuole, anche se per ora sarà necessario recarsi in ogni modo allo sportello dell’Itt Allievi-Sangallo, in via Cesare Battisti, aperto il sabato mattina.

La presidenza dell’Itt e l’Age, promotori del’iniziativa, hanno firmato un accordo di collaborazione col Comune di Terni-assessorato alla scuola, “che mira – dice la comunicazione ufficiale del Comune – a potenziare lo Sportello di ascolto già attivato e rivolto alle famiglie e agli studenti, estendendo il servizio a tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio e favorendo così il dialogo tra i soggetti coinvolti”.

Alla ricerca, ovviamente, della possibilità di rendere più stretto il rapporto tra l’Istituzione e le famiglie. Un aiutino, appunto, a far si che magari finiscano incomprensioni, che si abbatta ogni barriera, che non accadano avvenimenti incresciosi – si parla ovviamente in generale perché a Terni non se ne ricordano – di genitori “accusatori” ed insegnanti a volte “accusati”.

Un segno di buona volontà che proprio perché tale dev’essere libero di autogestirsi, fidando sui tecnici (ci sono un paio di psicologhe che prestano la loro opera) e senza che nessuno ci metta sopra il “cappello” delle ideologie.

Poi le questioni sulle difficoltà enormi in cui si dibatte il sistema scolastico italiano, sulla necessità di profonde rivisitazioni sulla sua organizzazione e la sua gestione, dell’approccio di quei pochi che dimenticano che la scuola è un’Istituzione, si presenta molto più complicata. Nel frattempo meno male che ci sia chi prova a fare qualcosa di buono, quel che può. Insomma, ben vengano gli “aiutini”.