Il Pd reclama un maggiore “peso” per Terni in Umbria e attacca il nepotismo del Comune

palazzo donini reclama Pd

IL CAPOGRUPPO FILIPPONI ESCE ALLO SCOPERTO E METTE A FRUTTO l’ESPERIENZA

IL PD RECLAMA
Francesco Filipponi

Francesco Filipponi, il capogruppo Pd a Palazzo Spada, prende le mosse dalle nomine negli organismi regionali effettuate dalla Giunta Tesei, per togliersi qualche sasso dalle scarpe. “Il quadro che si va a profilare per la rappresentanza di Terni negli organismi regionali è desolante. Terni – come già ha già evidenziato qualche associazione di categoria – è stata pesantemente mortificata”, dichiara per prima cosa, ricordando “Le nomine in Umbria digitale, Ater, Villa Umbra, Gepafin, Sviluppumbria, Umbriaflor e Fondazione Uj, vedono un unico ternano, il presidente di Ater nonché ex collega di studio del sindaco di Terni, l’avvocato Leonardo Latini”. 
Ma com’è, si chiede Filipponi, che “una città di grande rilevanza come Terni  vede un’unica figura in uno scenario regionale che ha distribuito decine di incarichi”. C’è da porsi la domanda, continua, “se effettivamente a Terni non ci siano quelle competenze manageriali e amministrative in grado di dare un apporto alla amministrazione regionale” Ed ecco il primo sasso tolto dalla scarpa. Dice Filipponi che quanto accade rappresenta “Una situazione senza precedenti, la più palese contraddizione a quel riequilibrio amministrativo che il sindaco e la Lega a Terni dicono di voler fare ma che poi a Perugia si rimangiano in maniera clamorosa”. 

Filipponi lo ricorda bene, che uno dei cavalli di battaglia in campagna elettorale è stato proprio questo: il governo regionale del centrosinistra aveva relegato Terni al ruolo di un centro minore. Una critica più che giustificata, intendiamoci perché molto spesso la sensazione è stata che da Perugia l’Umbria del Sud fosse più o meno considerata come quel famoso “scatolone di sabbia”.

Il problema è che la situazione non sembra diversa, nonostante le roboanti dichiarazioni della campagna elettorale. “E’ chiaro che qualcosa non ha funzionato. O meglio è chiaro che hanno funzionato solo alcuni vincoli rispetto a quelli del territorio e della rappresentanza territoriale” afferma il capogruppo del Pd che poi, però, si toglie un altro grosso sasso dalla scarpa quando parte all’attacco sostenendo che “D’altronde l’Amministrazione comunale di Terni non è nuova a sacrificare Terni in nome di piccole convenienze, di legami che nulla hanno a che vedere con la pubblica amministrazione. Suona discutibile che alla presidenza di Asm ci sia un parente di un assessore, suona molto discutibile che curriculum rilevanti, che forse avevano l’unica pecca di provenire da Terni, non abbiano trovato riscontro nelle nomine. L’unica azione di riequilibrio amministrativo è il trasferimento annunciato di Arpa a Terni. Siamo molto felici che su questo versante la Lega abbia fatto il copia e incolla con una proposta di legge regionale presentata dal Pd. Non ne siamo gelosi se si tratta di fare gli interessi di Terni”. 

Il fatto è, come spiega lo stesso Filipponi, che “tutti noi sappiamo che i progetti e le risorse per il nostro territorio passano anche attraverso una adeguata presenza in enti e agenzie che sono chiamati a gestire milioni di euro l’anno, in particolare in settore ad alto contenuto di sviluppo, quale il credito, il digitale, la formazione e la cultura”. Da qui la condivisione del rammarico delle associazioni di categoria “che giustamente si sono poste il problema di un’equa rappresentanza territoriale”.