Il grido di dolore di un vecchio militante della Lega: “Salvini, pensaci tu”

Lega tesei salvini

Poi dicono che non è vero che il potere logora. Solo che di solito il logorio arriva dopo un periodo abbastanza lungo di esercizio. A meno che la colpa non sia dell’impatto tra il tempo della propaganda e quello della necessità di governare, che richiede un minimo di adattamento Fattostà che non pare un periodo di calma quello che sta attraversando la “galassia” del centro destra umbro. La tirata d’orecchie di Fratelli d’Italia, attraverso la lettera del coordinatore, senatore Franco Zaffini, il quale sottolineava la necessità di azioni di governo più concrete; la risposta prima stizzita e poi ammorbidita del segretario commissario della Lega Virginio Caparvi il quale ricordava ai Fratelli d’Italia che non avevano esternato la stessa vis polemica al momento in cui “si doveva decidere delle nomine, portando ad esempio quella di perdonaggi ex candidati o “vicini” ai FdI come Michela Sciurpa a Sviluppumbria, Manuel Margariti alla Scuola di amministrazione pubblica, Matteo Gianbartolomei a UmnbraFlor, Antonio D’Acunto ad Assofarm, Elena Veschi al Corecom, ecc. ecc.

Non si rendeva conto forse, Caparvi, che nella sua replica illustrava un meccanismo da “manuale Cencelli”, di accordi tra partiti per l’assegnazione ponderata di sfere d’influenza. Un meccanismo che si può leggere, proprio in questi giorni, pure nella vicenda di Orvieto dove il vicesindaco leghista si è dimesso di punto in bianco lasciando alla sindaca (Forza Italia) il compito difficile di sostuirlo. Difficile perché il vicesindaco teneva in mano tutte le deleghe più importanti, mica per altro. Solo che la nomina del nuovo vice, il sindaco lo farà passando attraverso un confronto con la Lega e dimenticando che gli assessori andrebbero – secondo norma – scelti e nominati dal sindaco che ne risponde davanti agli elettori.

Che fa un vecchio militante della Lega, un “antemarcia”, quando legge le esternazioni di Caparvi? Prima di tutto gli cascano le braccia. Quando c’era lui e la Lega si chiamava Lega Nord (in quella che ora è Lega-Salvini Premier non ce lo hanno preso). Poi però reagisce, ritira su le braccia con attaccate le mani, prende carta e penna e scrive a Matteo Salvini.

Se è vero quel che dice Caparvi – scrive il nostro antemarcia – “sono state fatte nomine politiche nei vari centri di comando delle partecipate regionali umbre, tralasciando merito e competenza” ed oltretutto debordando nel Corecom che – ricorda la lettera – non è una partecipata ma un organo funzionale dove presidente e consiglieri sono eletti a scrutinio segreto”.

E visto che c’è riferisce della “mortificazione del partito che rappresenta” da parte di Caparvi e manifesta la propria amarezza per la nomina politica del presidente Corecom. Eppure, aggiunge, “il centrodestra combatteva il centro sinistra accusandolo di politicizzare i centri di comando nelle partecipate regionali, i quali dovevano essere attribuiti per merito e competenza, immolandosi a paladino di Onestà e Trasparenza”.

“Che tristezza – si conclude la lettera – constatare che in nome del cambiamento si nasconde la becera volontà di non cambiare nulla e di lasciare tutto anche in modo peggiorativo il modo di operare di chi prima di loro governava”.