Il Gonfalone di Terni a Bologna alla commemorazione della strage

La minoranza attacca la giunta: “Per loro è solo un compitino istituzionale”

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Sergio Secci, il giovane ternano tra le vittime della strage della Stazione

 “Il Comune di Terni, con l’assessore alla cultura Maurizio Cecconelli in rappresentanza dell’Amministrazione comunale e con il gonfalone, scortato da agenti della Polizia Locale, parteciperà alle commemorazioni per la strage di Bologna, per ricordare insieme a tutta l’Italia quanto accaduto, condividere il dolore per le vite stroncate e la condanna per quell’atto terroristico. L’attentato del 2 agosto 1980 sconvolse l’Italia intera, procurando 85 morti, tra i quali il giovane ternano Sergio Secci”.

E’ l’annuncio del Comune di Terni – appunto – in occasione dell’anniversario di una strage. Un po’ poco secondo i gruppi consiliari di minoranza i quali, con una nota “commemorano Sergio Secci, giovane ternano rimasto coinvolto nella strage fascista di Bologna del 2 agosto 1980 e che poi ha perso la vita”. Lo fanno perché “Sentiamo il dovere di sopperire al vuoto che la giunta Latini è solita palesare quando c’è da ricordare le vittime del terrorismo di matrice fascista – dicono – Il sindaco di Terni, che è solito commemorare ogni evento, tace ogni anno e così quest’anno non ha diramato neanche una nota”.
“Ricordiamo che la perdita di Sergio all’epoca ebbe un impatto fortissimo per la comunità ternana e oggi sono ancora tanti gli amici che lo ricordano segnati da quella tragedia eversiva, che lasciò la nostra Italia sgomenta dinanzi ad 84 morti tra cui 8 bambini e oltre 200 feriti – aggiungono i gruppi di minoranza –
Suo padre Torquato e sua madre Lidia furono in prima fila nell’associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, tanto da diventare punto di riferimento della battaglia per fare piena luce su ogni aspetto dell’attacco terroristico. Una richiesta di verità su cui le istituzioni cittadine hanno il dovere di far sentire la loro voce e a chi devono assicurare il loro sostegno. Invece su questa pagina di storia ancora attuale, che scuote le coscienze e la memoria della nostra città, né il sindaco e neanche la vicesindaca sono intervenuti. Hanno mandato alle commemorazioni a Bologna, con il gonfalone del Comune, l’assessore alla cultura, pensando evidentemente che si trattasse solo di un compitino istituzionale. Questa ennesima triste pagina dimostra che la passione, l’amore e l’ appartenenza alla storia della città non si improvvisano e che questa amministrazione vi è ancora oggi estranea”, si conclude la nota.