I “Mostri” di Bomarzo: chi li ha fatti e perché? Le risposte in un libro

Il Bosco sacro. Oppure la Villa delle Meraviglie Per altri il Parco dei Mostri. Il complesso monumentale di Bomarzo, quelle sculture di basalto, enormi, immagini particolari per certi versi choccanti, eppure affascinanti e sicuramente misteriose per i più. C’è chi invece le ha studiate, ha preso in esame tutto il contorno, dagli aspetti sociali del XVI secolo – quando esse furono realizzate – fino alle tecniche utilizzate per capire.

C’è un libro, l’ultimo in ordine di tempo, che affronta la questione: perché quelle sculture? Antonio Rocca la fornisce una riposta in “Bomarzo Guida al Sacro Bosco” (ed. Gangemi). “Una apparentemente insuperabile incertezza interpretativa nella individuazione delle vere fonti letterarie, filosofiche e artistiche di un complesso cosí strano e curioso, hanno fatto sí che per molto tempo restasse completamente ignoto il punto cruciale della questione: ma questa Villa che cosa vuol dire? Che significa? – scrive nella premessa un esperto come  Claudio Strinati – È un capriccio o una rigorosa struttura fondata su cognizioni e deduzioni esoteriche e misteriche? Ecco, appunto, è cosí. Ma nessuno lo aveva capito fino in fondo, malgrado numerose e spesso intelligenti e dotte indagini filologiche. E quindi il lavoro di Rocca non è una aggiunta alla problematica. È proprio la soluzione del problema attraverso una vera e propria dimostrazione di carattere logico-filologico nel suo libro”.

Antonio Rocca presenterà “Bomarzo Guida al Sacro Bosco” a Terni, alla Bct, mercoledì 20 febbraio alle ore 17. L’iniziativa è dell’Ordine degli Architetti di Terni e del Centro Studi Ridolfi.