Nel progetto l’ingegnere Angelo Guazzaroni cercò di applicare la linee, allora molto in voga, del modernismo, ma il risultato fu deludente. Un palazzo con due facciate: la principale che guarda verso Piazza Tacito e l’altra che dà su viale Battisti. La prima ospitava le aquile simbolo del fascismo e gli stemmi dei quattro centri maggiori della Provincia: Terni, Narni, Orvieto, Amelia. E’ caratterizzata da una torre d’angolo con un grande orologio che si voleva fosse visto fin da piazza Tacito e il portale d’ingresso decentrato verso la torre. Un progetto che fu per questi motivi contestato dal podestà di Terni che, nonostante non fosse, certo, un esperto della materia, “suggerì” alcune modifiche che non hanno certo reso più gradevole alla vista quel palazzo e che furono comunque accettate da Guazzaroni.
L’ingegnere amerino, d’altra parte, era più che altro esperto nella costruzione di edifici scolastici, settore in cui dette il meglio di sé. Costruì scuole in parecchie parti d’Italia e soprattutto nel Viterbese, e collaborò alla progettazione dello stadio di Bari. Un’attività professionale intensa e in egenrale apprezzata, che gli assicurò una posizione economica di tutto rispetto tanto che acquistò Villa Palma per farne la propria residenza ternana.
Angelo Guazzaroni è scomparso nel 1972 a Roma.