Filipponi e De Angelis (Pd) respingono al mittente le accuse di Melasecche

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Da parte dei consiglieri comunali di Terni del Pd, Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis, non si è fatta attendere. La vicenda nasce con la notizia secondo cui ci sarebbe un documento della Corte dei Conti che chiama in causa le indennità da amministratore pubblico percepite da Enrico Melasecche, nel periodo in cui è stato assessore al Comune di Terni, che secondo alcune interpretazioni della normativa in vigore non spetterebbero a soggetti che già godono di pensione (Melasecche è ex dipendente della Banca d’Italia). In più Enrico Melasecche è stato consigliere regionale dell’Umbria per un’intera legislatura, ragion per cui gli competete un vitalizio.  Sulla vicenda sono intervenuti i due consiglieri del Pd, soffermandosi sui risvolti politici e di opportunità della vicenda, lasciando alla magistratura contabile qualunque altra valutazione. In risposta Enrico Melasecche ha diffuso un proprio scritto di dura condanna del comportamento dei due consiglieri comunali che ora replicano.

di FRANCESCO FILIPPONI e TIZIANA DE ANGELIS

Consiglieri comunali Pd- Terni

A seguito delle dichiarazioni rilasciate in un comunicato stampa dall’assessore regionale Enrico Melasecche, ci troviamo costretti a respingere fortemente il quadro delineato e a condannare i toni utilizzati. Le dichiarazioni dell’assessore infatti lasciano intendere, senza ovviamente citare alcun fatto a supporto, che ci siano state delle violazioni del segreto istruttorio nel procedimento che riguarda i suoi indennizzi. Per di più accostando a queste circostanze il nostro nome, diffamando così la nostra reputazione. Respingiamo dunque con forza l’accostamento del nostro nome a qualsiasi tipo di scenario che porti a ipotesi di comportamenti illeciti o poco trasparenti, come fatto invece dall’assessore, riservandoci la possibilità di tutelarci in ogni sede. Inoltre, non prendiamo lezioni da chi non si presentò in consiglio comunale quando nell’autunno del 1999 era in discussione la delibera 39, oltre alle tante altre necessarie per ripianare un enorme disavanzo, per 2.662.434.269 di lire per debiti fuori bilancio della giunta di cui faceva parte.  Poi, se le sue politiche fossero davvero così efficaci come sostiene, non sarebbe stato bocciato dagli elettori umbri, salvo poi essere ripescato. Così come è sua responsabilità la presenza a Terni di due termovalorizzatori ai quali il suo assessorato ha concesso la licenza urbanistica.