“Fase due”, segretari sindacali dal Prefetto per fissare modalità della ripartenza e controlli sicurezza

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Non tutto potrà essere come prima dell’emergenza coronavirus nel mondo del lavoro. E soprattutto non dovrà essere come prima. E’ quel che pensano i sindacati Cgil, Cisl e Uil i cui segretari terrotiiali si sono cinontrati col Prefetto di Terni per rappresentare alcuni principi che ritengono impresinbili riguardo la sicurezza dei lavoratori.

Va innanzi tutto detto che al Prefetto di Terni sono arrivate richieste per la ripresa dell’attività da parte di 584 aziende, tra le quali solo quindici hanno ricevuto un provvedimento di sospensione dopo la verifica, compiuta dalla prefettura con la Camera di Commercio e la Guardia di Finanza.

“Considerato che non sarà breve il tempo nel quale dovremo “convivere” con il potenziale rischio di contagio, risulta ovvio che occorra intervenire in questi giorni di transizione in modo strutturale nelle realtà lavorative, modificando e aggiornando le regole e le procedure, in modo meno emergenziale di come fatto fino ad ora, ma agendo in modo sicuramente più strutturale”, dicono i sindacati.

Per queste ragioni i segretari territoriali della Cgil, Claudio Cipolla, della Cisl, Riccardo Marcelli, e della Uil, Gino Venturi, partendo dal concetto che il protocollo condiviso con il Dpcm del 10 aprile è diventato norma primaria hanno chiesto e fissato alcuni punti per loro fermi.

Per cui si chiede di attivare un protocollo utile a rendere esigibili alcuni temi, già individuati da quello condiviso, attraverso un pieno coinvolgimento delle parti; di prevedere nei protocolli anticontagio che ogni azienda deve predisporre per la riapertura, la condivisione con le organizzazioni sindacali che provvederanno a tutte le verifiche previste dalla nomativa, di allargare l’effettuazione di tamponi non solo al personale sanitario, fatto che comunque accoglie una nostra richiesta, ma anche a tutti i lavoratori dei servizi essenziali; di prevedere, considerando l’alta densità di imprese sul territorio, la promozione dei test sierologici di conoscere la reale situazione delle residenze per anziani non solo per quanto riguarda il coronavirus, ma anche per il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro a fronte delle indagini in corso; di verificare l’idoneità del servizio pubblico locale, esaminando fin da subito con i soggetti preposti pure l’eventuale ripartenza del pendolarismo e più in generale la mobilità territoriale.

Per cogliere tutti questi obiettivi, abbiamo informato il prefetto che intendiamo chiedere il coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei sindaci della provincia nella consapevolezza che non tutto potrà/dovrà tornare come prima.

Claudio Cipolla Riccardo Marcelli Gino Venturi

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