Fase 2, nelle fabbriche si lavora, in consiglio comunale a Terni no

Terni palazzo spada fase 2
Fase 2
Terni, l’aula del consiglio comunale

La “Fase 2”? Non per il consiglio comunale di Terni. In fabbrica si può andare a lavorare, negli uffici comunali pure, nell’aula di Palazzo Spada sembra di no, forse perché non si è pensato ad approntare le necessarie misure di sicurezza.

Alessandro Gentiletti, consigliere di Senso Civico non se lo spiega: “E’ fuori dalla realtà, dal vivere dei ternani, che al Consiglio comunale non sia consentito da oltre due mesi di riunirsi – scrive in una nota – La paralisi dell’attività amministrativa e politica della città si inserisce in un contesto già provato e rischia di comprometterla definitivamente”.

Dipende tutto dall’emergenza Covid? Pare che non si sia “portati” ad intavolare cofronti o dibattiti. “A nulla sono valse le richieste che già prima del Covid sono pervenute all’Amministrazione di avviare una conferenza programmatica o di istituire tavoli permanenti da parte di tanti cittadini – dice Gentiletti – Associazioni di categoria e di rappresentanza del territorio e movimenti giovanili hanno richiesto e richiedono da tempo di avviare un confronto serrato e di elaborare insieme le proposte necessarie per la ripartenza, senza protagonismi politici ma facendo tornare protagonista la città. E’ necessario ascoltare imprese e commercianti e riunire il Consiglio comunale per la presentazione di atti unitari, che vadano oltre l’appartenenza politica e che servano davvero alla città”.

Innegabile, però, che gli amministratori siano stati impegnati nell’affrontare l’emergenza sanitaria. “Non possiamo continuare ad assistere a continui spot mediatici da parte dei singoli partiti che un giorno lanciano una proposta e un altro un’altra. Spot inconcludenti, che non hanno alcuna portata né nei confronti dell’Amministrazione Comunale, né della Regione né, tantomeno, del governo. Serve tornare a discutere insieme e insieme alla città affrontare le problematiche che questa fase impone, facendo sentire il peso di Terni in ogni contesto”. 

Innegabile, comunque, che l’aula consiliare di Palazzo Spada sembri non adeguata per rispettare il distanziamento. “Serve, con gli opportuni accorgimenti e con il distanziamento sociale e le protezioni individuali, che il consiglio si riunisca in un luogo fisico adeguato, in maniera tale da agevolare il confronto, di poter ridare agibilità alle commissioni che hanno la necessità in particolare di audire tutti quei cittadini – commercianti, esercenti pubblici, imprenditori, operatori sanitari, studenti – che sono stati pesantemente penalizzate da questa estenuante emergenza. D’altronde faccio notare che in queste settimane così drammatiche l’attività del parlamento non è stata interrotta e che anzi le opposizioni – a mio parere giustamente – hanno chiesto al capo del governo di riferire in aula sulla sua attività in questa fase emergenziale”, conclude Gentiletti. Comunque non disperi: prima o dopo il PalaTerni sarà realizzato.