fu una serata movimentata al ponte di Papigno. Una scena da film western coi carabinieri che fecero fuoco su un bandito per arrestarlo, dentro un’osteria. L’uomo, Romolo, era evaso dal carcere mandamentale di Terni, ma non s’era allontanato continuando a bighellonare nella zona della Valnerina ternana, specie presso Papigno dove – scriveva il cronista – “non mancava di fare qualche ricatto perché aveva sempre la borsa ben fornita”. Era un colosso, Romolo, “dotato di forza erculea tanto che si dice che a braccio teso alzava più di un quintale di peso da terra”. Questa forza fisica lo rendeva sicuro di poter sfuggire a proprio piacimento ai carabinieri che erano “sempre sulle sue tracce”.
Si accreditò l’ipotesi del colpo partito accidentalmente, ma Romolo presentava altre ferite oltre a quella al petto, la più grave. Sanguinante si alzò in piedi e quelli lo scortarono in manette all’ospedale. Ma Romolo nonostante la forte tempra morì durante la notte.
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