Elezioni del consiglio provinciale: se non ci credono manco loro…

palazzo della provincia elezioni

I dati: alla Provincia di Terni il centrosinistra tiene “botta” e, seppur superato in voti assoluti, fa pari e patta di seggi, cinque consiglieri per ciascuna delle due liste. E passa la paura (o comincia). A Perugia va addirittura meglio ed il centrosinistra conserva la maggioranza seppur perdendo due seggi: quelli di prima erano 9 a 3 per il centrosinistra, adesso siamo 7 a 5. Buon lavoro.
Quello che balza agli occhi è però un altro dato: l’astensione degli aventi diritto al voto. A Perugia, per esempio, ha votato il 71 per cento, a Terni manco il settanta per cento.
Se fossero state elezioni “normali” si sarebbe potuto gioire, e chissà quanti discorsi sul ritorno della fiducia nella politica si sarebbero scritti e pronunciati. Il fatto, è, invece, che le elezioni provinciali sono di secondo livello, non aperte a tutti gli elettori, ma soltanto a chi è stato eletto per parte sua: sindaci e consiglieri comunali del territorio provinciale. E’ possibile che uno su tre di costoro abbia rinunciato a votare? Che significa? E’ un atto di menefreghismo, di sottovalutazione, una manifestazione di faciloneria galoppante, o che altro? E’ concepibile che proprio chi in un tempo non lontano (visto che si tratta di gente in carica) si è proposto alla comunità come desideroso di imopegnarsi per il bene di tutti o almeno della sua parte politica, oggi non creda nemmeno in sé stesso?
Eccola la questione. Che coinvolge entrambi gli schieramenti. Anche se c’è da dire che a Terni si è verificato l’atto più ridicolo della storia di queste elezioni: un sindaco, quello di Montecastrilli, che si candida e poi si ritira il giorno prima del voto, perché nel frattempo la giunta comunale da lui guidata si è dimessa in blocco. Si continua ancora con le faide, nel Pd. Perché la storia di Montecastrilli è nota: non è la prima volta che accade. Una volta è l’uno, poi tocca all’altro, ma il meccanismo è sempre quello: una specie di colpo di mano, dimissioni in blocco e primo cittadino in mutande. Ma per quanto tempo saranno contenti di restare in mutande anche i cittadini di Montecastrilli?
Comunque, il dovere di cronaca impone di riferire che in Provincia di Terni i nuovi consiglieri sono i seguenti:
Lista “Democratici, riformisti e progressisti per la nuova area vasta di Terni”: Claudia Dionisi (Amelia, consigliere), Daniele Longaroni (Castel Viscardo, sindaco), Federico Novelli (Narni, consigliere), Valdimiro Orsini (Terni, consigliere), Sandro Spaccasassi (Calvi dell’Umbria, vicesindaco).
Lista “Provincia Libera”: Gianni Daniele (Narni, consigliere), Tamara Grilli (Amelia, consigliere), Orlando Masselli (Terni, consigliere, Leonardo Pimpinelli (Amelia, presidente del Consiglio), Monia Santini (Terni, consigliere).
E in bocca al lupo al pesidente Giampiero Lattanzi (i presidenti non scadono insieme al consiglio), il quale per parte sua ha diffuso una nota di commento: “Il centrosinistra tiene a Terni come a Perugia e dimostra compattezza riconfermando la maggioranza nei due Consigli provinciali”, dice. “Un risultato che non era scontato e che ha però premiato la costanza, l’impegno, la serietà e la compattezza che abbiamo mostrato, Fattori che hanno tenuto insieme tutto il centrosinistra e che ci danno ancora la possibilità di amministrare nell’interesse dei cittadini. La flessione rispetto al passato in Provincia di Terni – osserva – c’è stata ma il senso di responsabilità dei nostri sindaci e dei nostri consiglieri comunali ha permesso di fronteggiare l’avanzata di un centrodestra che ha mostrato palesemente i suoi limiti di coesione”.
“Il risultato – conclude Lattanzi – ci permette di proseguire nel lavoro svolto finora di raccordo con i comuni e il territorio, di ascolto della gente e di intervento nei settori chiave, come strade e scuole. Il confronto sull’esigenza di ridare fiato e funzioni alle Province – chiude Lattanzi – non può finire con la conclusione delle consultazioni elettorali ma deve anzi continuare e sfociare al più presto in risultati concreti”.
Provincia di Perugia, il nuovo consiglio.
Lista “Provincia Libera”: Marcello Rigucci (comune Città di Castello); Giovanni Andrea Lignani Marchesani (Comune di Città di Castello); Jacopo Barbarito (Comune di Giano dell’Umbria); Piero Sorcini (Comune di Perugia); Claudia Luciani (Comune di Perugia).
Lista “Provincia Democratica Civica Riformista”: Roberto Bertini (Comune di Marsciano), Sandro Pasquali (Comune Passignano sul Trasimeno); Erika Borghesi (Comune di Perugia), Letizia Michelini (Comune di Monte Santa Maria Tiberina), Stefano Ceccarelli (Comune di Gubbio), Gino Emili (Comune di Cascia), Federico Masciolini ( Comune di Assisi).