Dai sindacati una proposta per una “Vertenza Terni”

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Sostenibilità dello sviluppo e qualità della vita: è questa “la chiave di lettura” di un documento programmatico che i sindacati Cgil, Cisl e Uil mettono “a disposizione di una comunità”. Quella ternana, nella fattispecie. “L’obiettivo – si spiega – è innescare processi in grado di creare valore aggiunto, finalizzati all’attrazione di investimenti qualificati, che mirano ad avere un personale qualificato, non solo quantità ma qualità e produttività”.

Facile a dirsi, ma per arrivarci servono impegno, studio, discussione, confronto e… tutti a “tirare” da quella parte. Ma il sindacato ci prova, dice la sua e così Alessandro Rampiconi per la Cgil, Angelo Manzotti, per la Cisl, Guglielmo Bizzarri per la Uil, si sono presentati ad un tavolo davanti agli operatori dell’informazione proprio per consegnare questa proposta alla città.

Quattro direttrici: Salute, ambiente e sicurezza; infrastrutture; appalti; welfare e formazione. Con un principio di base: al centro della discussione, dell’elaborazione, degli interventi c’è il lavoro e con esso la persona. E quindi si vuole la riqualificazione del territorio, attraverso la bioedilizia, la chiusura delle discariche dei rifiuti puntando ancor più sul riciclaggio, provvedimenti che fermino la deforestazione. Si sollecita un intervento decisivo sul sistema dei trasporti non solo come servizio e comparto economico, ma anche per i risvolti ambientali collegati; si chiede una ridiscussione del sistema degli appalti, ora “a cascata” con sub e sub-sub appalti innescati spesso dalla pratica del massimo ribasso e con effetti negativi sulla qualità e sicurezza del lavoro oltre che sull’efficienza e l’adeguatezza del servizio reso; si propongono soluzioni per una maggiore efficienza nella risposta del servizio sanitario pubblico alle esigenze dei cittadini.

Un documento di 22 pagine, pieno zeppo di proposte anche particolareggiate che vanno, una ad una, lette e discusse, e che si conclude con un appello ad una efficacia diversa della Governance locale: “I fenomeni di violenza verificatisi in questi periodi in diversi punti della città, insieme al degrado sia materiale che culturale che Terni sta attraversando” rendono evidente la “necessità di attivare uno strumento di governance locale che dovrebbe trovare la sua specifica competenza territoriale nell’ambito comunale o attraverso il Prefetto”. Una governante che secondo i sindacati valorizzi “l’indispensabile rapporto di prossimità con i cittadini e il collegamento delle aree degradate con l’intero tessuto urbano”. Un’azione che potrebbe dispiegarsi attraverso la definizione “di patti di sicurezza” sollecitando e promuovendo “interventi delle istituzioni pubbliche e soggetti rappresentativi sul territorio”. Nel momento in cui “le condizioni generali di crisi hanno determinato solitudini, disperazione e conflitti, rimettere insieme i bisogni e le persone è l’obiettivo da raggiungere”.

L’iniziativa dei sindacati può essere il punto di partenza, è un invito alla discussione, a cercare e trovare soluzioni nell’ambito di una “vertenza Terni” o, se si vuole, “un patto per Terni”.