Costante, che aveva 25 anni, dopo aver compiuto gli studi tecnici a Fermo, abitava a Terni, dove lavorava quale impiegato delle acciaierie. A Terni c’era anche uno dei suoi numerosi fratelli, il più giovane della famiglia, Ezio Garibaldi, il quale ancora andava a scuola presso il Regio Istituto Tecnico.
Nell’arco di una settimana il generale Ricciotti Garibaldi accompagnò due suoi figli al Verano. Il 7 gennaio, infatti, v’era stata tumulata la salma di Bruno Garibaldi, morto anch’egli nelle Argonne nella battaglia di Bolante, il giorno dopo del Natale 1914. A dolore si aggiunse dolore perché proprio nell’occasione dei funerali di Bruno, il generale ebbe ad annunciare che il presidente della Repubblica Francese, Poincaré gli aveva comunicato con un telegramma che un altro suo figlio era stato ucciso il giorno prima, “non so ancora quale”, aggiunse Ricciotti, che – in effetti- di figli che combattevano nelle Argonne ne aveva sei. Era appunto Costante, aiutante di campo nel reggimento comandato da suo fratello, il tenente colonnello Peppino Garibaldi. Quel giorno, avevano in qualche modo reso omaggio a Bruno vincendo la battaglia di Courtes Chausses e Four de Paris contro un reggimento di tedeschi, facendo 120 prigionieri e impossessandosi di un cannone e di una mitragliatrice.
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