Per Costante Garibaldi gli onori di Terni

Costante Garibaldi

C’era una folta rappresentanza proveniente da Terni, il 12 gennaio 1915, ai funerali di Costante Garibaldi che si celebravano a Roma. Costante era uno della nidiata dei figli di Ricciotti Garibaldi che allo scoppio della prima guerra mondiale, anche se l’Italia non era ancora entrata nel conflitto, andarono a combattere contro i tedeschi nelle Argonne, nel contingente di Garibaldini che affiancò gli eserciti francese e belga.

Costante Garibaldi
I sei figli di Ricciotti Garibaldi in guerra nelle Argonne: Il primo a sin. è Bruno, vicino a lui Costante. Al centro, con i grandi baffi, Peppino.


Costante, che aveva 25 anni, dopo aver compiuto gli studi tecnici a Fermo, abitava a Terni, dove lavorava quale impiegato delle acciaierie. A Terni c’era anche uno dei suoi numerosi fratelli, il più giovane della famiglia, Ezio Garibaldi, il quale ancora andava a scuola presso il Regio Istituto Tecnico.
Ecco perché alla morte di Costante un plotone dei vigili comunali ternani, inalberando il gonfalone cittadino, fece ala al corteo funebre, al cimitero del Verano. A rendere gli onori al feretro c’era anche un’altra insegna ternana, il labaro della loggia massonica “Petroni” che era stato portato da una larga rappresentanza di aderenti a quella stessa loggia in cui, evidentemente, era iscritto lo stesso Costante. Non c’era il sindaco, Vittorio Faustini ormai agli sgoccioli del mandato, ma c’era suo fratello Francesco che era il deputato del collegio di Terni.
Nell’arco di una settimana il generale Ricciotti Garibaldi accompagnò due suoi figli al Verano. Il 7 gennaio, infatti, v’era stata tumulata la salma di Bruno Garibaldi, morto anch’egli nelle Argonne nella battaglia di Bolante, il giorno dopo del Natale 1914. A dolore si aggiunse dolore perché proprio nell’occasione dei funerali di Bruno, il generale ebbe ad annunciare che il presidente della Repubblica Francese, Poincaré gli aveva comunicato con un telegramma che un altro suo figlio era stato ucciso il giorno prima, “non so ancora quale”, aggiunse Ricciotti, che – in effetti- di figli che combattevano nelle Argonne ne aveva sei. Era appunto Costante, aiutante di campo nel reggimento comandato da suo fratello, il tenente colonnello Peppino Garibaldi. Quel giorno, avevano in qualche modo reso omaggio a Bruno vincendo la battaglia di Courtes Chausses e Four de Paris contro un reggimento di tedeschi, facendo 120 prigionieri e impossessandosi di un cannone e di una mitragliatrice.

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