Comune di Terni, i segreti della “casa di vetro”

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Emanuele Fiorini ai tempi dell’occupazione di Palazzo Spada

Lui, per la verità, era deciso a “rifarci cavallo”. Nel 2019, in pieno solleone, occupò Palazzo Spada per protestare contro il “blitz di Ferragosto”, ossia il rimpasto a sorpresa degli assessori comunali. Pochi giorni fa era deciso ad occupare per protesta l’ufficio del segretario comunale, solo quello (gli anni, si sa, passano per tutti), ma d’altra parte la protesta era contro di lui, il segretario: “Il comportamento che sta tenendo nel segretare gli atti della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza va contro ogni forma di rispetto del ruolo del Consigliere Comunale. Così viene meno anche la democrazia” aveva detto in consiglio comunale lunedì 25 gennaio. Poi però “in un confronto all’interno del mio gruppo è stato deciso di evitare l’occupazione sia per impedire di prestare il fianco a qualcuno che mi avrebbe denunciato – tant’è che non riuscendo ad attaccarmi nei contenuti spesso cercano di farmi passare per folle semplicemente perché dico le cose come stanno e a qualcuno la verità fa male – sia per evitare, tenuto conto anche del particolare momento storico, di far ricadere su di me le responsabilità di aver intralciato l’operato dell’amministrazione” si è deciso di soprassedere. Il gruppo consiliare di cui parla Fiorini, essendo lui unico rappresentante di “Forza Centro”, sarà il gruppo misto?

Questione secondaria comunque. L’occupazione Fiorini non la fa, ma il motivo dell’indignazione resta anche dopo che il consigliere Fiorini ha incontrato lo stesso segretario comunale e una dirigente i quali gli hanno spiegato che c’è di mezzo il segreto istruttorio. Il che starebbe a significare che qualcosa sul fronte giudiziario si muove…

Ca considerato che la questione “atti secretati” non pare la “fiorinata” di turno, tanto è vero che è stata sollevata pure dai consiglieri dell’opposizione a Palazzo Spada. “La trasparenza del Comune di Terni ha fatto tanti passi indietro. I cittadini Ternani non possono sapere quello che accade a Palazzo Spada. Soprattutto non possono sapere cosa sta accadendo sul fronte dei controlli contabili, amministrativi e penali”, hannp infatti dichiarato i consiglieri comunali di Senso Civico, Pd, M5s, Terni Immagina. “Dal giugno del 2018, non è più possibile, persino per i consiglieri comunali, a differenza del passato, avere accesso a tutti i documenti presenti nel protocollo del comune, ovvero poter approfondire alcuni tipi di atti che vengono riservati, in special modo provenienti dalla Corte dei Conti. Questa prassi – proseguono i consigliere di opposizione –  è stata adottata dal segretario comunale nominato dal sindaco Latini. Tale prassi, secondo il segretario stesso, è stata adottata nel rispetto della necessità di garantire caratteri di riservatezza, in realtà si sta rilevando uno strumento di censura dell’attività di tutti i consiglieri comunali che hanno una funzione, previsto dal testo unico degli enti locali, di controllo dell’attività politica e amministrativa e in particolare hanno un diritto di accesso esteso agli atti – anche questo previsto per legge – in quanto devono poter svolgere il loro mandato, assumersi le proprie responsabilità, con una piena consapevolezza di informazioni. Al comune di Terni invece  nemmeno i consiglieri comunali riescono più a vedere nessun tipo di comunicazione inviata dalla Corte dei Conti, organo di controllo per le amministrazioni pubbliche”.

La questione ha due facce. La prima è politica: “Le segretazioni e le mancate risposte ai consiglieri comunali avvengono alla  faccia della casa di vetro e della partecipazione promesse dall’amministrazione Latini. Il segretario comunale, con l’accondiscendenza del sindaco, segreta, di fatto, ulteriormente l’amministrazione”, dicono i gruppi di minoranza. C’è poi l’altra faccia, anche questa denunciata dalle opposizioni: “Si arriva a ledere il diritto all’ informazione e alla trasparenza degli atti pubblici. Nel nostro caso essendo atti pubblici che potrebbero essere oggetto di precedenti denunce, ricorsi, seguiti ad esposti la volontà di nasconderli segna non solo la necessità di inibire l’attività di controllo delle minoranza, ma anche il bisogno di non rendere consapevoli tutti i consiglieri, ad iniziare da quelli di maggioranza. Come possono assumersi responsabilità di votare alcuni atti magari oggetto di approfondimento – sottaciuto dal Comune – da parte della magistratura contabile”.

M5s, Pd, Senso Civico e Terni immagina, aggiungono il riferimento ad “un atto di citazione in giudizio pervenuto dalla Corte dei conti all’attenzione del Sindaco e subito segretato. Che cosa contiene quella citazione? E soprattutto quale tema riguarda? Ha a che vedere con questioni sulle quali i consiglieri comunali sono chiamati al voto”. E chi può essere disposto a correre il rischio di guai giudiziari votando “al buio”.  .