Commercio e tariffe: la “sollevazione” del Gruppo Misto

commercio insegne

Altro che aumenti. Per il commercio ternano serve un piano che affronti le problematiche legate ad un crisi sempre più evidente, specie per quanto riguarda il centro cittadino dove le saracinesche chiuse e i cartelli “affittasi” sulle porte di locali vuoti e bui non accennano a diminuire. Un piano del commercio, ma anche un piano del traffico che appare – anch’esso – ogni giorno più urgente.

Al momento tra le poche (praticamente nessuna) decisioni prese riguardo al tessuto commerciale cittadino riguarda l’aumento delle tariffe per le insegne. Servono provvedimenti di tutt’altro genere come sollecitano i componenti, a Palazzo Spada, del Gruppo Misto, Valeria D’Acunzo e Federico Brizi che con un’interrogazione sollecitano interventi “per affrontare la crisi del commercio cittadino, in particolare quello del centro, una zona essenziale per la vita della città che rischia di impoverirsi in maniera drammatica della funzione commerciale”. Per questo i due consiglieri comunali si dichiarano “nettamente contrari ad ogni forma di aumento delle tassazione e delle tariffe che riguardano gli operatori del commercio”.
“Non vogliamo aprire – proseguono i due che a suo tempo furono eletti nella lista di Forza Italia – alcuna polemica con l’assessore (anch’eglio di FI) in quanto vogliamo solo dare un contributo su un fronte di rilevanza essenziale per Terni, ma non possiamo fermarci alla sua breve risposta. Non può bastare un elenco sommario di alcune manifestazione che l’Amministrazione ha giustamente intrapreso nei mesi scorsi anche al fine di rivitalizzare il centro cittadino. A fronte dell’offensiva dei centri commerciali posti nelle zone semiperiferiche, della mobilità dei consumi verso i grandi centri commerciali di Roma e Perugia, dell’e-commerce sempre più presente nelle modalità di acquisto, occorre un piano complessivo che affronti in maniera integrata tutti i temi, dal marketing, al potenziamento dei servizi, alla mobilità, agli interventi di riqualificazione urbana e di decoro”.

Un intervento deciso, così come richiesto da una situazione quasi drammatica, concreto e urgente che dovrebbe prevedere “anche l’attivazione di finanziamenti regionali e nazionali”, altrimenti, fanno notare
Valeria D’Acunzo e Federico Brizi , “avremo a breve un centro di soli uffici e residenzialità, con la perdita del commercio quale elemento essenziale nella economia e nella socializzazione della città”. E rilanciano le proposte già avanzate, un mese e mezzo fa, e che riguardano la riduzione significativa delle tasse per l’occupazione del suolo pubblico, le insegne e la pubblicità; sconti sull’Imu per i proprietari che affittano i locali a prezzi calmierati; Tari commisurata all’effettiva produzione di rifiuti; parcheggio gratis per la prima ora per chi fa acquisti in centro; individuazione e salvaguardia degli esercizi storici anche attraverso accesso a fondi agevolati per il loro restauro e conservazione, raccordo con gli istituti di credito e istituzioni per far fronte agli interessi bancari; apertura di esercizi temporanei e incentivi ai giovani per nuove attività prendendo esempio da quanto fatto da alcune città europee;  allestimenti straordinari e valorizzazioni delle vie centrali nei periodi festivi e di bella stagione; incentivazione per l’allestimento di vetrine accattivanti con meccanismo premiale; istituzione di un percorso ciclabile dalla stazione all’obelisco; offerte promozionali su Roma per fine settimana legandole ad eventi enogastronomici e shopping a Terni anche attraverso accordi con Trenitalia; trasformazione delle vie più significative in un vero e proprio salotto buono; introduzione di ticket per ingresso in ztl come accade in altre realtà italiane, con i proventi destinati esclusivamente alla cura del centro e  alla promozione della rete commerciale.
“Possiamo annunciare fin da subito – concludono i consiglieri   Federico Brizi e Valeria D’Acunzo –  che in consiglio comunale non voteremo alcun provvedimento, ad iniziare da quello riguardante le insegne, che vada a colpire gli operatori commerciali”.