Coldiretti lancia l’allarme per il settore vitivinicolo umbro

vino cantina umbra
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L’emergenza Coronavirus si abbatte anche sul commercio internazionale, minacciando pure il vino umbro esportato all’estero che nel 2019 ammontava a circa 35 milioni di euro e la Coldiretti sollecita interventi urgenti per il settore vitivinicolo. “A pesare sul mercato interno – sottolinea il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti – è stata la chiusura forzata di ristoranti e bar che si è estesa anche all’estero dove si sono peraltro moltiplicate le disdette per effetto delle difficoltà logistiche, della disinformazione, strumentalizzazione e concorrenza sleale sui prodotti italiani”. Una contrazione di consumi interni, con la chiusura dei canali Horeca – ribadisce Mario Rossi direttore regionale Coldiretti – che si va sempre più affiancando quindi ad una riduzione delle commesse provenienti dai paesi esteri, con l’impossibilità tra l’altro per le imprese di incontrare i buyer stranieri nelle varie fiere che erano in programma in questo periodo.

La situazione di incertezza rispetto alla ripresa e alla normalizzazione delle attività di bar, ristoranti, alberghi e agriturismi – precisa Coldiretti – preoccupa particolarmente le cantine di piccole e medie dimensioni che hanno come principale o unico canale di vendita questi esercizi, con gran parte dei produttori di vino che non sono presenti nella grande distribuzione.

Il settore vitivinicolo rappresenta al meglio la qualità delle produzioni agricole: in Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, la superficie vitata ammonta circa a 13.000 ettari, con una dimensione media aziendale di poco superiore all’ettaro. La produzione media degli ultimi anni si è attestata intorno ai 700mila ettolitri. 13 le DOC; 2 le DOCG; 6 le IGT